Giallo di Conegliano. Le ultime ore di Margherita Ceschin e quella pizza mai mangiata con le amiche: «Qui non è mai arrivata»

Lunedì 26 Giugno 2023 di Pio Dal Cin
Le ultime ore di Margherita Ceschin e la pizza mai mangiata con le amiche

CONEGLIANO (TREVISO) - «Stiamo provando a chiamare tua mamma ma non ci risponde, dovevamo incontrarci in pizzeria ma non è venuta. Siamo preoccupate». Le due amiche di Margherita hanno saputo della sua morte qualche decina di minuti dopo quella telefonata, attorno alle 23.30, rimanendo sotto choc. Si era verificato quello che temevano poteva esserle accaduto. Mai avrebbero pensato, però, che quel decesso potesse trasformarsi in un giallo, con l’ipotesi che la pensionata si sia trovata faccia a faccia con un ladro che, per guadagnarsi l’impunità, non abbia esitato a picchiare la 72enne o a spingerla a terra. Cosa possa aver provocato quelle ecchimosi sul corpo di Margherita lo spiegherà l’autopsia. Sotto choc è anche il vicino di casa che, salendo grazie a una scala a pioli sul terrazzino dell’appartamento al primo piano, ha visto Margherita esanime sul divano, seduta. «Era in una posizione naturale» hanno sottolineato gli inquirenti, che però stanno svolgendo le indagini ipotizzando che si tratti di un delitto.

Motivo per cui stanno passando al setaccio i video delle telecamere installate in zona, per capire se possano aver registrato qualcosa. 

Le indagini 

Una, in particolare, quella posizionata per sorvegliare l’incrocio tra via XXVIII Aprile e via Galilei, punta proprio sul terrazzino di Margherita Ceschin. Quello trovato aperto dal vicino di casa e, nel caso, anche dal possibile ladro. Segni di effrazione non ce ne sono, e la porta d’ingresso era chiusa dall’interno. Quindi l’unica via d’entrata e d’uscita sarebbe stata quella terrazza. E se un malvivente si è introdotto nell’appartamento, quell’occhio elettronico piazzato all’incrocio, di fronte all’istituto Cerletti, non può non averne ripreso qualche movimento. Le analisi sono in corso, ma su via XXVIII, l’arteria che dall’Isiss Da Collo si collega con viale Spellanzon e porta all’ospedale, non è l’unica telecamera presente. Anche quei video potrebbero rivelarsi preziosi per capire se la pensionata sia stata stroncata da un malore o se sia rimasta vittima di un’aggressione fatale. Margherita Ceschin viveva da sola. Dopo il divorzio dal marito, con le due figlie ormai grandi e indipendenti, aveva scelto di andare a vivere in quell’appartamento di via XXVIII Aprile nel 2019. «La conoscevo bene, nel senso che ci vedevamo spesso qui in condominio e la ricordo come una persona affabile e gentile - racconta una vicina di casa - Quando la incrociavo era sempre la prima a salutare, più che riservata direi che era rispettosa: non ha mai dato fastidio a nessuno». Nella palazzina di sette unità costruita negli anni ‘70, con tre appartamenti per piano più un attico, ieri c’era poca voglia di parlare: tutti sono rimasti scossi dal decesso della pensionata. Soprattutto a fronte dei dubbi sul fatto che sia stata una morte naturale. «Mi sono accorta che c’era un gran trambusto e c’era un’ambulanza qui sotto - continua la vicina di casa, che abita nell’appartamento sopra a quello di Margherita - Non capivo cos stesse accadendo e non sono scesa perché non volevo fare la curiosa. Poi, dopo qualche minuto, un’altra vicina mi ha bussato alla porta dicendomi che era morta Margherita». Anche il marito, indicando il terrazzo della 72enne, non nasconde la tristezza: «Che brutta storia, ho il ricordo di una persona per bene che non ha mai creato un problema. Quando ho saputo quello che era successo sono rimasto senza parole».

Ultimo aggiornamento: 19:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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