«Troppi alunni stranieri in questa scuola»: piccoli studenti respinti dall'istituto

Sabato 2 Marzo 2019 di Laura Bon
«Troppi alunni stranieri in questa scuola»: piccoli studenti respinti dall'istituto
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MONTEBELLUNA - Niente classe di bimbi stranieri: scoppia il caso. Se oltre una sessantina di bimbi, il prossimo settembre, comincerà la prima nelle due sezioni a indirizzo Montessori della scuola Marconi, per un'altra quindicina circa che avevano richiesto il tempo normale, invece, non ci sarà spazio. Sono stati dirottati in altre scuole. Un evento dietro al quale sta però succedendo un terremoto, con tanto di mamme che si sono rivolte non solo al sindaco Marzio Favero e all'assessore Claudio Borgia, ma addirittura ai carabinieri. Gli esclusi sono infatti, tutti o in parte (ma anche a tale proposito non mancano le incertezze), stranieri. «Ho formato le due classi a indirizzo Montessori -spiega la dirigente Serena Aiello- Non è stata formata invece la classe a tempo pieno né quella a tempo normale. In quest'ultimo caso gli iscritti erano 14-15, tutti stranieri. La normativa prevede però che gli stranieri non siano più del 30%. Di conseguenza ho invitato le famiglie a iscrivere i bimbi in altre sedi. Hanno trovato posto prevalentemente a Contea, che rientra nello stesso istituto comprensivo, e alla Saccardo che è nell'altro». 
 
TUTTO IN REGOLAPoi aggiunge: «Le mamme non accettano il fatto di dover spostarsi, ma per quanto riguarda la Saccardo è comunque vicina e ci si arriva a piedi, mentre per Contea il Comune verrà incontro con il servizio di trasporto. Va anche detto che non tutte le famiglie hanno iscritto i figli alla Marconi perché più vicina; in qualche caso lo hanno fatto perché lì hanno gli amici. L'ufficio scolastico provinciale è al corrente della situazione: ho agito rispettando le regole ma anche secondo un criterio morale ed etico. Dei bambini stranieri ci saranno comunque: sono quelli che hanno scelto l'indirizzo Montessori». In sostanza, si è cercato di evitare che ci fosse un'eccessiva concentrazione di bambini non italiani, un ghetto. «Dal confronto con la dottoressa Sardella -prosegue la dirigente- è emersa la necessità di effettuare un piano territoriale relativo agli alunni stranieri». È chiaro, infatti, che gestire classi ad alta presenza di stranieri può non essere proficuo: anche solo la gestione dei compiti a casa diventa più problematica. Le scelte della dirigente, però, non sono piaciute alle mamme escluse, che sono andate dai carabinieri chiedendo se ci fossero gli estremi per una denuncia, ma ricevendo, a quanto pare, risposta negativa.
VERSIONI DIVERSEMa c'è rabbia. «Abbiamo iscritto i nostri figli alla prima elementare ma non sono stati presi -dice una mamma- una di noi ha parlato con l'assessore il quale ha detto che la preside non vuole che la scuola Marconi sia un ghetto per stranieri; ci chiediamo dove sta l'integrazione». E un'altra dice: «A me la dirigente ha detto che non c'era il numero. Così ho spostato entrambi i miei figli». Ma non mancano i punti oscuri: innanzi tutto i dati numerici non sono chiari, inoltre non è neppure certo che tutti i bimbi siano stranieri. In molti casi sono, ad esempio, figli di una mamma italiana e di un padre che non lo è ma, secondo le mamme, parlano bene l'italiano. La questione è stata presa in mano dal Comune, prima dall'assessore all'istruzione Claudio Borgia e ora dal sindaco Favero. E da un lato ci si sta muovendo sul fronte del trasporto, cercando di adeguare i percorsi necessari per lo spostamento dei bambini che dal centro si dovranno trasferire, in particolare, a Contea, mentre per la Saccardo il trasporto non c'è ma le distanze sono inferiori; dall'altro, però, Favero vuol vederci chiaro. «Premetto che le classi non le fa il Comune -dice- dato che però l'ente deve tutelare la generalità degli interessi voglio capire bene il caso. Forse, c'è la possibilità di correggere il tiro. A questo scopo giovedì prossimo incontrerò la dirigente». 
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