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Quattro passaggi a livello guasti: sbarre giù, si scatena il finimondo

Nordest > Treviso
Martedì 23 Ottobre 2018 di Laura Bon
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MONTEBELLUNA - Automobilisti imbufaliti in strada, pendolari sull'orlo di una crisi di nervi in stazione. Dipendenti in ritardo al lavoro, alunni a scuola. Tale quadro, quasi apocalittico, è il risultato del disservizio che, sulla linea ferroviaria, si è registrato ieri mattina fra le sette e le otto. L'ora peggiore, quella in cui la città si risveglia e si mette in moto per raggiungere le varie attività. Ma che, nello specifico, si è trovata di fronte ad un muro fatto di code e treni bloccati. Secondo le Ferrovie, la paralisi è stata provocata da un guasto a quattro passaggi a livello della città. Una stima forse al ribasso, dato che, a un conteggio che coinvolge anche quelli meno noti e frequentati, si arriverebbe alla quota di sette. Sulla base delle telefonate di protesta arrivate a carabinieri, polizia municipale, protezione civile, i blocchi si sarebbero verificati in tutti i passaggi a livello a sud di quello di via Piave. In particolare, in centro (piazza IV novembre), seguito poi da via San Gaetano, via Storta, via Delle Alte, via S.Andrea, via Picciol,  via Martinella. «C'erano code dappertutto -dicono alla Protezione civile. La gente era davvero arrabbiata». E non è andata meglio in stazione, dove i pendolari attendevano di partire. Ad avere ritardi sono stati ben otto treni regionali, con un ritardo compreso fra dieci minuti e un'ora. Una vita, insomma, con lezioni saltate e nervi alle stelle. Fra i convogli con maggiori problemi quello delle 7.07 per Castelfranco Padova, che è partito un'ora dopo. Vanificando, per molti, la speranza di seguire la prima lezione della giornata. Non prima che il passa parola via whatsapp avere messo in allarme la quasi totalità dei pendolari coinvolti nel caso. E il capogruppo del PD Davide Quaggiotto, proprio da pendolare, afferma: «La Regione Veneto è una di quelle italiane che più investe nel trasporto su strada e meno nel trasporto via treno e la cancellazione dei finanziamenti alla metropolitana di superficie promessi ormai dieci anni fa è stata un errore. Nel 2018, nel nord est, non è concepibile non potersi recare nel luogo di lavoro per guasti ai treni o ai passaggi a livello perché la Regione non investe nel trasporto ferroviario». 
IL PRIMO CITTADINOAnche al primo cittadino Marzio Favero, in Francia per un tour promosso dal Bim Piave e legato alla Grande guerra, è arrivata notizia dei disagi. «Per quanto riguarda la linea ferroviaria -dice Favero- la competenza non è nostra; noi stiamo cercando, in particolare, di contribuire invece a garantire il decorso dell'area della stazione. Comunque le pressioni sono ovviamente state fatte. Per quanto riguarda in particolare i passaggi a livello che attanagliano la città, è chiaro che bisogna intervenire. E, almeno per quattro, le prospettive sono buone. Per quello di piazza IV novembre, il finanziamento è legato alla pedemontana; diversa, invece, la situazione di quello di via Trevignano, via San Gaetano, via Delle Alte. Anche in questo caso, comunque, l'iter sta andando avanti». E la necessità di un intervento è dimostrata dalle ripercussioni incredibili che qualunque guasto, seppur minimo, ha sul sistema viabilistico della città. Che si trova tagliata in due e bloccata, con inevitabili conseguenze anche sul piano della sicurezza. Oltre che su quello della salute mentale di automobilisti e pendolari. Come anche i fatti di ieri hanno, in modo più che mai evidente, dimostrato a tutti.  Ultimo aggiornamento: 24 Ottobre, 15:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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