Coronavirus, test gratis per mille famiglie a Monastier: possibile prenotare fino a venerdì

Martedì 19 Maggio 2020 di Mauro Favaro
La casa di cura Giovanni XXIII
TREVISO Test a tappeto. Ma non persona per persona, bensì famiglia per famiglia. È la nuova forma di screening pensata per tenere sotto controllo la diffusione del coronavirus, soprattutto nei casi in cui non dà alcun sintomo, senza dover eseguire subito singoli accertamenti su ogni cittadino. L’ambiente di casa è uno dei contesti dove avviene la maggior parte dei contagi. È nata da qui l’idea di eseguire il test su un componente per nucleo familiare, in modo da capire se il Covid-19 sta girando tra i suoi contatti più stretti. L’apripista è il Comune di Monastier. Il municipio ha stretto un accordo con la casa di cura privata convenzionata Giovanni XXIII per mettere in piedi il primo programma di screening del genere, completamente gratuito, che coinvolgerà 1.000 famiglie. I residenti sono chiamati a prenotarsi entro venerdì. Gli esami inizieranno il 25 maggio.

IL PROGRAMMA
Verrà eseguito il test sierologico, attraverso un prelievo del sangue dal braccio, per evidenziare l’eventuale presenza di anticorpi. «L’obiettivo è eseguire uno screening della popolazione per individuare e isolare tempestivamente i positivi asintomatici – spiegano dalla Giovanni XXIII – si tratta di un’iniziativa a beneficio della cittadinanza che consentirà di avere un quadro generale dei pazienti asintomatici positivi al coronavirus e di capire quanto il Covid-19 sia circolato nella popolazione di Monastier». La persona indicata per ogni nucleo familiare non dovrà pagare nulla: i costi saranno coperti direttamente dal Comune, che ha deciso di stanziare dieci euro per ogni test, e dalla casa di cura, che contribuirà integrando il resto. In caso di test sierologico positivo, i cittadini verranno inviati ai loro medici di famiglia. Toccherà a questi decidere se procedere con il tampone di controllo, l’unico sistema che può chiarire se c’è o meno un’infezione in atto.

LA SFIDA
Proprio oggi, tra l’altro, verrà ufficialmente presentato il nuovo laboratorio della Giovanni XXIII dotato di un macchinario per processare i tamponi. Individuare i nuovi casi di coronavirus, facendo emergere anche gli asintomatici, è la nuova sfida per soffocare sul nascere eventuali focolai, soprattutto in seguito all’allentamento delle limitazioni legate all’emergenza. È lo stesso motivo che ha spinto l’Usl a trasformare il Palaverde in un maxi-ambulatorio per eseguire i test rapidi su quasi 11mila lavoratori dei servizi essenziali. Gli esami sono stati eseguiti dal 4 al 15 maggio. Sono state controllate tutte le categorie rimaste operative anche durante il lockdown. E su 10.869 persone non è emersa alcuna positività. Zero contagi. Lo screening ha riguardato le forze dell’ordine; i dipendenti dei Comuni, compresa la polizia locale, e i volontari collegati; il personale della Prefettura e della Provincia; i lavoratori della filiera alimentare, a partire dagli addetti alle casse dei supermercati; i consorzi idrici; l’Asco; gli addetti dei servizi di nettezza urbana; la Protezione civile; il personale della Mom, la società dei bus e delle corriere.
GLI ESITI
L’azienda sanitaria aveva complessivamente invitato 11.591 persone. Il 94% ha risposto affermativamente. Vuol dire che circa 700 hanno preferito non fare l’esame. Di conseguenza sono stati effettuati 10.869 test sierologici rapidi, attraverso la puntura sul polpastrello. Tra questi, 412 sono risultati positivi. Ma il tampone di controllo, scattato seduta stante, ha sempre dato esito negativo. «È un ottimo risultato – sottolinea Francesco Benazzi, direttore generale dell’Usl 2 – il virus ormai ha difficoltà a penetrare. Questo grazie a quanto fatto da istituzioni e cittadini nell’ultimo periodo di quarantena. Dobbiamo continuare così. Senza abbassare mai la guardia, perché il virus non è ancora definitivamente sconfitto». Parallelamente, l’azienda sanitaria sta effettuando lo screening anche sui farmacisti. Poi si continuerà con i collaboratori delle stesse farmacie. Ed entro questa settimana toccherà al personale delle cooperative impegnate nel servizio di preparazione e consegna dei pasti negli ospedali. Ora il Palaverde si trasformerà, dal 25 amggio al 5 giugno, in un maxi centro per le recuperare le vaccinazioni di bambini e ragazzi. 
Ultimo aggiornamento: 20 Maggio, 09:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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