Il giudice annulla il Daspo a carico di un ultrà: «I fumogeni? Erano tifo non violenza»

La decisione del Tar per un tifoso della Godigese, compagine trevigiana del campionato di Eccellenza

Sabato 11 Novembre 2023 di Angela Pederiva
Gli ultrà della Godigese

VENEZIA - Dall’estate scorsa un tifoso può essere bandito dagli stadi per il semplice possesso, e non anche l’accensione, di una torcia bengala. L’ha stabilito la Corte di Cassazione, sul caso di un sostenitore della Salernitana daspato per tre volte a Verona, Frosinone e Firenze, introducendo il principio di diritto penale secondo cui si tratta di «artifizi pirotecnici chiaramente utilizzabili per il compimento di atti di violenza in occasione di competizioni sportive», malgrado il dichiarato utilizzo «coreografico» del fumogeno. Ma in Veneto arriva ora una sentenza amministrativa in controtendenza: il Tar ha annullato il Daspo a carico di un ultrà della Godigese, compagine trevigiana del campionato di Eccellenza, poiché il candelotto è stato usato «al solo fine di sostenere emotivamente le sorti della propria squadra, in forza dell’effetto scenografico dovuto alla volatizzazione di particelle con i colori del blasone di quest’ultima».

IL DIVIETO
Il provvedimento della Questura consisteva nel divieto per un anno «di accedere ai luoghi in cui si svolgono le competizioni sportive del calcio e del basket, relativamente a tutti i campionati nazionali professionistici e dilettantistici, gli incontri amichevoli e quelli relativi ad altri tornei, sia nazionali sia internazionali». Tutto perché, all’interno del «gruppo dei sostenitori “organizzati” della squadra godigese», il ragazzo e altri tre avevano «innescato e brandito quattro fumogeni emettenti sostanze volatili di colore bianco e celeste, creando così un concreto pericolo per loro stessi e per le altre persone che erano loro fisicamente vicine», anche perché quell’azione «avrebbe potuto dare adito al compimento di ulteriori atti illeciti ed innescare gravi disordini». Inoltre il tifoso era stato denunciato all’autorità giudiziaria per il reato di lancio di materiale pericoloso.
Già la Procura aveva però chiesto l’archiviazione: «Non sembra evincersi la sussistenza di alcun pericolo concreto, atteso che i candelotti fumogeni sono stati utilizzati, in numero modesto, a congrua distanza dalle altre persone (facenti fra l’altro parte della stessa tifoseria) senza costituire effettivo pericolo per la loro incolumità».

Anche su questa base, l’ultrà aveva impugnato il Daspo, evidenziando fra l’altro che gli altri spettatori presenti sugli spalti non si erano nemmeno allontanati dal luogo di accensione dei fumogeni, in quanto l’avevano ritenuto un «gesto nulla più che goliardico, per rafforzare il sostegno alla squadra di casa». Dunque con il ricorso era stato chiesto l’annullamento della sanzione, affermando che l’azione, «in quanto non violenta o comunque inidonea a istigare reazioni violente», sarebbe stata priva «della consistenza necessaria per sorreggere l’irrogazione del divieto».

I FILMATI
Decisivo è stato l’esame dei filmati agli atti. L’uso dei candelotti «durante l’intonazione di cori di incitazione sportiva», secondo il Tribunale amministrativo regionale, «non ha avuto connotati oggettivi tali da risultare, in concreto, idonea a scatenare situazioni di pericolo o eventuali turbative per la sicurezza pubblica», tanto che l’episodio contestato «risulta del tutto circoscritto a fisiologiche dinamiche di tifo». L’accensione dei fuochi colorati, «per quanto debordante dalla normale e passiva visione dal vivo della competizione sportiva, non si è tradotta in alcun comportamento sintomatico di un’indole violenta e, soprattutto, capace di propagare violenza, così da compromettere il mantenimento dell’ordine pubblico all’interno dell’impianto». E quindi: niente pericolo, niente Daspo. «Del resto – hanno concluso i giudici di Venezia – ciò è testimoniato non solo dalla mancanza di significative reazioni da parte dei sostenitori della squadra avversaria, ma anche dal contegno indifferente e indisturbato dimostrato dai tifosi della squadra godigese i quali, seppur collocati a prossima distanza dai fumogeni, sono rimasti pressoché impassibili in seguito alla loro accensione».
 

Ultimo aggiornamento: 12 Novembre, 16:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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