TREVISO - «L'Usl lo sa bene. Il licenziamento di Emanuela Petrillo è stato formalmente impugnato», a parlare è l'avvocato Luca Azzari che rinuncia alla proverbiale riservatezza per chiarire che l'infermiera accusata di non aver vaccinato centinaia di bambini ha deciso di respingere le accuse e di impugnare la decisione dei vertici dell'Azienda sanitaria. Una scelta che arriva a qualche giorno da quella con la quale l'Ordine degli infermieri ha congelato la proposta di radiazione. Intanto va avanti l'inchiesta penale nella quale la Petrillo è accusata di peculato, falso e abuso d'ufficio dalla Procura di Udine. «Tutto resta fermo in attesa dell'esito della perizia sui campioni di vaccini e delle conclusioni della Procura di Udine», ha detto l'avvocato Paolo Salandin, che assiste la Petrillo nel procedimento penale.
A novembre la 31enne è stata licenziata per giusta causa dall'Usl della Marca perché, quale assistente sanitaria, avrebbe finto di vaccinare 500 persone, la maggior parte neonati. «È stato un atto dovuto -disse Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl- Aveva un obbligo previsto dal contratto: vaccinare le persone. Non avendo adempiuto a questo obbligo, non rimaneva che la strada del licenziamento per giusta causa»...
© RIPRODUZIONE RISERVATA A novembre la 31enne è stata licenziata per giusta causa dall'Usl della Marca perché, quale assistente sanitaria, avrebbe finto di vaccinare 500 persone, la maggior parte neonati. «È stato un atto dovuto -disse Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl- Aveva un obbligo previsto dal contratto: vaccinare le persone. Non avendo adempiuto a questo obbligo, non rimaneva che la strada del licenziamento per giusta causa»...