TREVISO - Riapre l’edicola della stazione.
IL DEBUTTO
Ieri ad accogliere i primi clienti c’era Vielka Meza, origini ecuadoregne, gentilissima con tutti. Dietro il banco ci sarà quasi sempre lei accanto a Alì Raza, pakistano, uno dei titolari. A completare la squadra Pietro Tondo: «Crediamo molto nella piazza trevigiana - dice - sappiamo che, come in tante altre città, negli ultimi tempi hanno chiuso alcune edicole in tutto il centro. Ma questo non vuol dire che non ci sia domanda, anzi è proprio il contrario. E poi vogliamo puntare sulla lettura dei giornali cartacei, che di certo non sono destinati a sparire. Anzi. Col nostro lavoro vogliamo incentivare la lettura e abbiamo in mente di organizzare anche delle iniziative mirate». E i lavori di ammodernamento della stazione aprono prospettive nuove: «Stanno rinnovando tutto, basta avere un po’ di pazienza e la stazione ferroviaria sarà tutta nuova e diventerà un ottimo posto dove lavorare. Per noi sarà una bella sfida».
LO SPIRAGLIO
La notizia della riapertura dell’edicola ha messo particolarmente di buonumore Maurizio Pregnolato segretario provinciale del sindacato edicolanti Sinagi. Dopo mesi passati a commentare le chiusure adesso, finalmente, arriva un segnale di speranza: «Sicuramente una bella notizia - osserva - l’importante è che non ne chiuda un’altra. Poi avere un punto vendita in stazione è bel passo in avanti, vuol dire riportare un servizio come il nostro lì dove è mancato per troppo tempo. Stiamo dando una mano anche noi ai nuovi gestori, il lavoro da fare è tanto. Però sicuramente riapre in un bel posto dove tra pendolari, studenti, viaggiatori il passaggio non mancherà di certo». E poi i giovani: «A mandare avanti l’attività sono dei ragazzi stranieri e anche questo è un bel segnale. Sono anche sostenuti dalla società che gestisce le edicole nelle stazioni e lo trovo giusto. Invito i ragazzi a intraprendere questa professione, perché l’edicola è un presidio di cultura, di sicurezza, un punto di riferimento per il territorio. Ha un ruolo fondamentale. Come sindacato stiamo lavorando assieme al Governo per un progetto che punti a riportare le edicole in quei piccoli comuni dove sono praticamente scomparse. Perché una persona anziana che non trova più l’edicolante, non va in un altro comune a comprare il giornale. Ma, molto semplicemente, smette di leggere. E quest è da evitare».