Cambiamento climatico 2035: sul tetto dell'azienda il countdown della data di non ritorno

Mercoledì 18 Maggio 2022 di Viola Zuliani
L'azienda Pasin Bags con il contdown sul tetto

CASIER Il conto alla rovescia sul tetto dell’azienda. Per ricordare che la “data di non ritorno” del cambiamento climatico, il 2035, è sempre più vicina. E che bisogna fare in fretta. L’insegna luminosa, da una manciata di giorni, campeggia all’ingresso della Pasin Bags di via Delle Industrie a Dosson di Casier. Impossibile non notare l’installazione, alta 2 metri e mezzo e larga quasi 5, realizzata dagli architetti Alessandro Zotta e Andrea Ventimiglia e già esposta alla Biennale dell’Alto Adige 2021. L’imprenditore Massimo Pasin, ad della Pasin Bags, grande appassionato e conoscitore dell’arte contemporanea, non se l’è voluta lasciar scappare e dalle montagne l’ha fatta trasferire nella zona industriale di Dosson. «C’è più bisogno di trasmettere il messaggio in territori come il nostro: quest’opera è come una carezza nei confronti di chi percorre le strade fredde e impersonali di questo luogo» spiega l’imprenditore dal quartier generale della sua azienda, che appare quasi come una galleria d’arte.

IL MESSAGGIO

I grandi numeri dell’orologione digitale cambiano velocemente scadenzando i minuti che mancano allo scoccare del 2035, ultima spiaggia per azzerare le emissioni di anidride carbonica ed invertire la rotta del cambiamento climatico prima che sia troppo tardi. E ogni 100 secondi appare un arcobaleno con colori diversi, a sottolineare il tempo che passa. «Volevo mandare un messaggio divertente ma allo stesso tempo costruttivo - spiega Massimo Pasin che prima d’ora non aveva ancora spiegato a nessuno il motivo, o per meglio dire il significato, di quel conto alla rovescia sul capannone nel bel mezzo della zona industriale -. Volevo insinuare curiosità alle persone che passano di qua, suscitare un quesito, così da rendere alla fin fine il messaggio ancora più efficace una volta reso noto». Di certo non è passato inosservato a chi in questi giorni è passato per Dosson.

SOSTENIBILITA’

«C’è bisogno di verità, e l’arte concettuale aiuta ad esprimere le verità del mondo - si sofferma l’imprenditore guardando a quel 2035, «tra soli 13 anni», che suona come una vera e propria scadenza tutt’altro che campata in aria -. Siamo fra le zone più inquinate d’Italia, ma se è vero che il progresso non si può fermare, è altrettanto vero che la tecnologia è a nostra disposizione non solo per veicolare messaggi, ma anche per evitare di causare altro inquinamento». Concetto che è parte integrante della filosofia della Pasin Bags, piccola eccellenza trevigiana che collabora con moltissime realtà, anche internazionali, producendo shopper e shopping bags personalizzate. Già dal design dei prodotti commercializzati si vede l’attenzione all’arte e all’estetica, ma non solo. «Tutte le borse sono realizzate con materiali eco-sostenibili, senza plastica. Cultura ed economia sono sempre stati considerati due mondi lontani, quasi opposti, ma la loro unione - conclude Pasin -, può diventare vettore di conoscenza che, insieme alla creatività, diventa innovazione».

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