DOpla in Spagna: colpo grosso
Acquisito il 50% della Nupik

Mercoledì 5 Ottobre 2016 di Mattia Zanardo
DOpla in Spagna: colpo grosso Acquisito il 50% della Nupik
DOpla fa shopping in Spagna per puntare all'Europa. L'azienda di Casale sul Sile, tra i maggiori produttori di stoviglie di plastica e contenitori monouso per alimenti, ha acquisito il 50% di Nupik, leader del settore nella penisola iberica. L'operazione è stata possibile grazie a due finanziamenti bancari, da due milioni e mezzo di euro ciascuno, erogati da Unicredit e Bnl e garantiti da Sace, società della Cassa depositi e prestiti, specializzata nel sostegno assicurativo-finanziario per le imprese.

Fondata nel 1964, DOpla ha chiuso un fatturato annuo superiore ai 130 milioni di euro e impiega 410 dipendenti, distribuiti nei suoi stabilimenti: oltre al quartiere generale nella Marca, conta siti produttivi a Manfredonia, in Puglia, e a Susice, in Repubblica Ceca (oltre ad utilizzare altre strutture in compartecipazione).

Con la partecipazione di Nupik, che vanta all'interno del proprio portafoglio clienti i maggiori operatori europei della grande distribuzione organizzata e della vendita di prodotti per la casa, il gruppo della famiglia Levada prosegue un  percorso di crescita estera avviato negli ultimi anni: in precedenza, infatti, erano state perfezionate anche le acquisizioni di Isap Packaging in Italia, Bender nel Regno Unito ed Eurovending in Spagna In questo caso il rapporto con il mondo creditizio ha avuto esiti efficaci: «Non possiamo che sottolineare in senso positivo la collaborazione e il sostegno avuto dal settore finanziario e da Sace - conferma Carlo Levada, amministratore delegato di DOpla. Un supporto che ha agevolato i piani di sviluppo previsti dalla società». Tra i partner, come detto, Unicredit: «L'operazione è la dimostrazione che le eccellenze imprenditoriali di questo territorio sanno ancora competere in uno scenario globale sempre più complesso e sfidante - nota Massimo Carraro, responsabile Area Treviso del gruppo bancario -. Credo che il binomio presidio territoriale e rete internazionale possa rappresentare un valore aggiunto, come sperimentato in questi anni anche da Unicredit».
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