Danilo "freccia rossa", voleva
vendere la moto che lo ha ucciso

Sabato 15 Agosto 2015 di Remo Cattarin
Danilo Amato e la scena dell'incidente
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BREDA DI PIAVE - Via Carducci, a Vacil, dove Danilo Amato abitava da alcuni anni, è immersa nel silenzio. Un paio di piccoli condomini ospitano alcuni alloggi residenziali. In una di queste, al civico 9, abitava Danilo, originario di Caserta, aviere in servizio all'aeroporto di Istrana fino al febbraio 2013 quando aveva deciso di lasciare il servizio attivo.

In zona il ricordo è unanime: una persona cordiale, corretta, educata. «Proprio stamattina verso le 10 - racconta una vicina - aveva parlato con me salutandomi come sempre prima di indossare il casco per un giro con la sua moto.

Faceva una vita tranquilla e molto riservata. Solo all’inizio, quando era arrivato in paese, per qualche tempo aveva ricevuto la visita di commilitoni. Poi qui non si è più visto nessuno».

Per tutti era semplicemente un gentiluomo dalle maniere eleganti. Al baretto di Vacil dove si recava al mattino per un caffè scambiava cordiali battute e quattro chiacchiere con gli altri clienti. Poi c’era quella sua passione per la moto. Per il gruppetto di amici che lo frequentava e che lo vedeva in sella alla Yamaha lui era diventato "Freccia rossa". Ma a loro aveva anche detto, poco tempo fa, che averbbe voluto venderla.

La famiglia vive a Caserta ma un fratello risiede a Pordenone. E proprio il fratello gli aveva chiesto di accudirgli il cane durante la vacanza. Tanto è vero che Danilo in questi giorni passeggiava spesso per Vacil col cagnolino al guinzaglio. Danilo invece aveva un gatto che ieri, all’esterno dell’abitazione, vicino alla Panda Rossa in parcheggio, sembrava fosse in attesa del padrone.

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