Coronavirus, il campione di volley a casa: «Shanghai città fantasma»

Domenica 2 Febbraio 2020 di Annalisa Fregonese
Giulio Sabbi esulta insieme ad alcuni pallavolisti cinesi, compagni di squadra a Shanghai
ODERZO Hanno lasciato Shanghai ieri mattina intorno alle 11 per sbarcare in Italia solo poche ore fa. Ci sono anche il pallavolista Giulio Sabbi e la moglie Federica Nenzi, assieme alla loro figlioletta di 14 mesi, tra le decine di persone che stanno rientrando dalla Cina a causa dell’allarme Coronavirus. La coppia risiede a Oderzo, dove Federica è nata e cresciuta, ed era partita per l’Estremo Oriente per assistere all’esordio in campionato del marito: Giulio, ex Sisley e una carriera di altissimo livello nella Serie A italiana e nella nazionale, gioca come “opposto” nello Shanghai.
Il torneo sarebbe partito a breve ma la Federazione cinese, proprio per l’allarme in corso, ha sospeso l’inizio del campionato. «Sono rimasti in casa per giorni e, saputa la notizia, sono rientrati in Italia - racconta Carlotta Nenzi, mamma di Federica -. A Shanghai è tutto bloccato e non riuscivano a fare niente. Giulio non poteva nemmeno andare in palestra per gli allenamenti».

CHIUSI IN CASA
Giulio e Federica, in questi giorni, sono sempre rimasti in casa. «Stanno tutti e tre benissimo, non c’è stato alcun problema, ma vivevano chiusi dentro casa - continua la signora Carlotta -, uscendo di rado dall’appartamento in cui risiedono, in un grande albergo della metropoli cinese». Neppure per andare alla spesa: ordinando online quanto gli serviva. «Giulio è abituato, lui viaggia da molto tempo, e lo shopping sul web è una consuetudine. Oggi moltissimi giovani che vivono all’estero si organizzano in questo modo. Ma al di là di tutto non è comunque facile trascorrere ore ed ore chiusi in casa. Specie con una piccolina di soli 14 mesi». Facile capire l’apprensione oltre alle difficoltà in quelle condizioni: quale mamma non avrebbe il desiderio di uscire con il passeggino, godersi un po’ di sole, andare al parco o a fare un po’ di shopping e incontrarsi con altri italiani che vivono a Shanghai.

STRADE DESERTE
Il Corona virus ha scardinato tutte queste abitudini, rimettendo in discussione la quotidianità nelle città asiatiche. Nella stessa Shanghai, che è una megalopoli di oltre 20milioni di abitanti, le strade sono deserte. «Federica ci ha mandato delle immagini – prosegue la mamma – si vedono le strade con pochissime persone, una visione surreale. Mia figlia e suo marito e la piccola non hanno mai corso alcun pericolo, sono a circa 800 km dalla città di Wuhan». È da qui che sarebbe partita l’infezione che, dopo settimane, è diventata un’emergenza mondiale. «Federica però mi ha detto che i decessi, almeno stando a quanto spiegato, hanno riguardato persone malate, già debilitate, anche persone povere che non avevano i soldi per curarsi, anziani, gente con patologie importanti. Credo che, in questa gran confusione che ci circonda, questi aspetti non vadano tralasciati». Non era la prima volta che Federica raggiungeva il marito in Cina. Lo scorso anno, a luglio, lei e Giulio si sono sposati, nel frattempo era arrivata la bimba. La coppia ha messo su casa a Oderzo. Federica Nenzi lavorava come grafica. «Poi ha scelto di seguire il marito nel suo impegno sportivo - continua la mamma - e per dedicarsi alla figlioletta che ha solo 14 mesi». In una intervista rilasciata nei giorni scorsi a Volley News, il pallavolista ha riferito che uscivano pochissimo e quando lo facevano usavano sempre la mascherina. «Oggi ci misurano la febbre - dice Giulio in video pubblicato dal compagno di squadra sloveno Tine Urnaut, in cui vengono fermati in auto per un controllo sanitario di routine -, vediamo se oggi riusciamo ad andare ad allenamento». «La situazione – ha detto Sabbi in un’intervista al sito sportivo Volley News – è abbastanza preoccupante. Il paese è bloccato e ingessato in una grande confusione nella quale le notizie non arrivano o si conoscono in maniera frammentaria». 
Ultimo aggiornamento: 18:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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