«Sei nero, non prendi il Covid». Insulti razzisti contro un operatore sanitario

Martedì 5 Maggio 2020
«Sei nero, non prendi il Covid». Insulti razzisti contro un operatore sanitario
L'EPISODIO
RESANA Insulti razzisti nel cuore di Resana: «A no serve no che te te meti a mascherina ti, tanto te si negro, no te o ciapi no il virus». Una frase agghiacciante che ancora riecheggia nella testa di Luis Campagnaro, operatore socio sanitario impegnato in campagne a sostegno del sociale e ambasciatore di Padova Capitale del volontariato 2020, residente a Resana da trent'anni dopo essere stato adottato dalla sua famiglia italiana in Colombia nel 1990.
IL RACCONTO
Sabato sera Campagnaro si era fermato in centro a Resana per acquistare della frittura di pesce da asporto da un furgoncino di street food quando è stato preso di mira da un residente 70enne. «Ero in coda per prendere della frittura di pesce quando un signore sulla settantina, residente a Resana, ha abbassato il finestrino dell'auto e mi ha insultato, così dal nulla. Io gli ho anche detto buonasera e lui mi ha chiamato negro mettendoci una gran dose di cattiveria in quelle parole ricorda Campagnaro Non ho realizzato subito quello che stava accadendo, non ho risposto, sono stato zitto e ho continuato a parlare con la ragazza del furgoncino che mi ha guardato con occhi sgranati chiedendomi perché non avessi reagito».
LA REAZIONE
Campagnaro non ha nessuna relazione con il signore che lo ha preso di mira se non una conoscenza di vista essendo entrambi residenti a Resana. «Mi infastidisco anche quando i miei amici mi dicono per scherzare To qua negro, figuriamoci se me lo dice uno sconosciuto con tono cattivo e in una frase simile che non ha alcun senso logico afferma Il coronavirus non ha alcun nesso con il colore della pelle. Non sono riuscito a cogliere il senso delle sue parole e nemmeno quello del gesto in sé, perché io a quel signore non ho mai fatto niente e le sue offese sono state senza fondamento e del tutto gratuite. La notte di sabato ho dormito a fatica, continuavo a interrogarmi sul perché fossi stato preso di mira. Sono arrivato alla conclusione che le persone che insultano gli altri lo fanno perché ce l'hanno nell'indole».
IL PRECEDENTE
Non è la prima volta che Campagnaro è vittima di insulti per il colore della sua pelle ma, in questo periodo particolare nel quale l'unione dovrebbe essere alla base dei rapporti umani, le parole del 70enne risultano ancora più taglienti. «Nel 2009, quando mi ero candidato alle amministrative con Loris Mazzorato, mi scrivevano insulti razzisti sui manifesti elettorali afferma Uno in particolare recitava Un negro a Resana non comanderà mai, e poi disegnavano le svastiche sopra la mia fotografia. Erano comunque circa 4 anni che non ricevevo insulti razzisti, da quando un ragazzo mi aveva preso di mira sull'autobus». Intorno a Campagnaro si è subito avviata una catena di sostegno e le persone che sabato sera hanno assistito alla scena gli hanno inviato numerose testimonianze di vicinanza. «Tutte le persone che hanno sentito quello che mi è stato detto sono rimaste spiazzate e la loro solidarietà mi ha rincuorato molto afferma Sono consapevole che devo convivere ancora per molto tempo con il timore di poter essere additato in quel modo, sono fiero di come sono ma nel 2020 sarebbe ora di finirla di usare termini dispregiativi verso chiunque».
Lucia Russo
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Ultimo aggiornamento: 10:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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