Come combattere il contagio. Arredi col rame naturale: «È un potente antivirus»

Mercoledì 29 Aprile 2020 di Mattia Zanardo
Come combattere il contagio. Arredi col rame naturale: «È un potente antivirus»
CROCETTA Le proprietà antibatteriche del rame sono note fin dall'antichità. Recenti studi scientifici hanno dimostrato come anche il coronavirus Sars Cov2, responsabile dell'attuale pandemia, su di esso sopravviva non più di quattro ore, a differenza di altri materiali, come l'acciaio o la plastica, su cui permane fino ad alcuni giorni. Caratteristiche sanificatrici da riscoprire in tempi di emergenza sanitaria. Così la De Castelli ha avviato una speciale produzione per valorizzarle al meglio. L'azienda di Crocetta del Montello utilizza già il rame tra le diverse materie prime con cui realizza arredi e complementi architettonici di design in metallo, segmento di cui è una delle realtà di riferimento su scala internazionale.

«Ovviamente non abbiamo scoperto noi le capacità del rame, in parte possedute anche dalle sue leghe, come l'ottone, composto da rame e zinco, o il bronzo, rame e stagno spiega l'amministratore delegato Albino Celato - Di norma, però, trattavamo il metallo con vernici protettive, olii o cere, per mantenerne inalterati nel tempo gli effetti cromatici. Ora invece stiamo sviluppando delle linee di prodotti in rame al naturale, proprio per esaltarne la funzione antibatterica, rispetto a quella estetica».

LE COLLABORAZIONI
Allo scopo l'industria trevigiana ha avviato collaborazioni con centri di ricerca ed esperti universitari per mettere a punto rapidamente processi produttivi in grado di eliminare la necessità di qualsiasi trattamento superficiale del rame, sperimentando diverse soluzioni e fasi di ossidazione con l'obiettivo di salvaguardare al massimo la sua forza contro gli agenti patogeni. Banchi delle reception degli hotel, banconi per bar e ristoranti, complementi preziosi per la casa e i luoghi collettivi, rivestimenti per pareti: le applicazioni possono essere molteplici. Un primo esempio è già in lavorazione: un desk di accoglienza di un albergo in Bulgaria. «Ci sono ricerche da cui emerge come oggetti in rame nelle sale operatorie riducano il rischio della proliferazione di batteri. Non è il nostro campo, a ognuno il suo. Però oggi che tutti siamo molto più attenti a questi aspetti anche in un mobile per la casa, l'ufficio o in un hotel, può contribuire a offrire una maggiore sicurezza», ribadisce il manager La De Castelli, 42 dipendenti, l'80% della produzione esportato, in queste ultimo mese e mezzo ha sospeso l'attività in seguito ai decreti contro la diffusione del contagio, come le altre imprese del comparto del mobile e del design.

LE COMMESSE
Unica eccezione: alcuni addetti hanno continuato a lavorare, previa apposita istanza accolta dalla Prefettura, per completare un paio di progetti destinati all'estero. Ora si appresta a riaccendere i motori dalla prossima settimana. «A metà marzo, quando è esplosa la pandemia, contavamo su un portafoglio ordini mai così importante argomenta Celato - Poi si è fermato tutto. Le commesse già acquisite ci garantiscono di lavoro fino a metà estate. Bisognerà capire, però quali saranno gli impatti più a lungo termine sulla raccolta ordini per i mesi successivi. In questo senso, cambia molto anche il dialogo con studi di architettura, designer e clienti: impossibile recarsi da loro di persona, bisognerà reimpostare tutto il modo di comunicare».
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