«Mamma, papà, ho 11 euro li voglio dare ai malati»: il sorprendente gesto di un bambino

Lunedì 6 Aprile 2020
«Mamma, papà, ho 11 euro li voglio dare ai malati»: il sorprendente gesto di un bambino
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TREVISO Inizierà oggi con la pubblicazione dell'Iban la gara di solidarietà per l'acquisto di un respiratore da donare a una delle strutture ospedaliere della zona. C'è chi però ha giocato d'anticipo. Si tratta di un bambino di dieci anni che saputa la notizia ha fatto una semplice operazione matematica. L'ammontare dei 66.000 euro diviso per i 6100 abitanti del Comune fanno 11 euro. Senza pensarci un secondo il piccolo abitante di Gaiarine ha rotto il suo salvadanaio trovando solo 8 euro. Ha chiamato i rinforzi e ha chiesto al papà se lo aiutava a raggiungere la cifra. Detto fatto, dopo aver avuto i soldi che mancavano dal papà è andato in municipio a consegnarli direttamente nelle mani di uno dei consiglieri comunali che commossa ha accettato la cifra mettendola agli atti come prima donazione ufficiale. «Questa volta ho faticato a trattenere le lacrime - ha detto il sindaco Diego Zanchetta - Il piccolo grande gesto di generosità di questo bambino mi ha veramente commosso e mi ha fatto capire quanto in sintonia siano i miei concittadini in questa lotta al virus. Non passa giorno che qualcuno mi sorprenda con un nuovo gesto di solidarietà». 

AGLI OSPEDALI
La Marca Vini e Spumanti di Oderzo, alla Regione Veneto, a favore del sistema sanitario regionale: 50 mila euro che andranno a sostenere gli ospedali e il personale sanitario veneto, in prima linea nell'affrontare l'emergenza Covid-19. «Abbiamo voluto fare da apripista - spiega il presidente della Confcooperative Valerio Cescon - con la speranza che altre realtà del mondo cooperativo facciano altrettanto, in base alle proprie possibilità. Sono certo che anche questa volta la risposta delle nostre cooperative sarà positiva».

E un dolcissimo regalo è arrivato alla direzione sanitaria dell'ospedale di Oderzo. Mille tavolette di cioccolato purissimo destinato ai vari reparti del nosocomio Opitergino. La dolce idea è venuta a Eros Moro, maestro cioccolatiere di Codognè. 

LE AZIENDE
La Stiga spa ha donato 2mila mascherine al Comune e la Lismi ha regalato creme all'ospedale San Giacomo. Nei giorni scorsi l'azienda leader nella produzione di tagliaerba e robot da giardino con sedi in 70 nazioni ha regalato al Comune 2mila mascherine chirurgiche. Lismi, azienda cosmetica di Castelfranco, ha invece donato al San Giacomo una fornitura di 140 creme lenitive per le mani e 125 confezioni di gel detergente delicato per aiutare il personale sanitario che quotidianamente utilizzando sanificanti e gel igienizzanti in grande quantità, sono soggetti a delle irritazioni e secchezza cutanee. «Un grazie infinito a tutte le realtà che donano in questa emergenza», afferma il direttore generale dell'Usl 2 Marca Trevigiana, Francesco Benazzi. 

MONTEBELLUNA
Ammontano a oltre 40mila euro le somme donate in questi giorni da diverse associazioni e privati al Comune di Montebelluna per affrontare le spese connesse con l'emergenza Covid-19. Donazioni che stanno confluendo nel conto corrente comunale dove è stata attivata una causale ad hoc per l'occorrenza. Ultima in ordine di tempo è stata la donazione straordinaria da parte dell'azienda privata Galdi con sede a Paese che ha versato 30mila euro destinati a sostenere l'acquisto di beni di prima necessità per le persone in difficoltà. Ma tante sono le altre donazioni pervenute, da quella del Rotary Asolo Montebelluna che ha versato 4.500 euro all'Ente Palio che ne ha raccolti 4.000. Gli Alpini di Montebelluna hanno donato ai volontari della Protezione civile dispositivi di protezione individuale per un valore di 1500 euro e gli Artiglieri hanno consegnato delle pile da utilizzare nella tensostruttura allestita all'esterno del San Valentino per eseguire il pre-triage. Il gruppo Lifeanalytics ha donato 25mila euro alla Regione Veneto e altri 25mila alla Regione Piemonte. Gesto che rientra in un piano di donazioni di 4,6 milioni in totale. E' collezionista dei tessuti di una volta e non ha esitato Diella Cal di Mansuè a metter mano ai suoi tesori per confezionare mascherine. E' partita riutilizzando i bavaglini dei nipoti adattandoli a mascherina. Per proseguire poi scovando negli armadi quei cotoni da camicie. La signora ha realizzato oltre cento mascherine, regalate ad amici e conoscenti. A Oderzo invece c'è Doris Feltrin, molto attenta al riciclo. «In quest'emergenza - riflette - non è da sottovalutare il tema del riciclo. Già si vedono i nuovi rifiuti: buttati per terra guanti e mascherine. Pensiamoci». 
Pdc - L.Bon - L. R.
Ultimo aggiornamento: 17:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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