Il paradosso di Treviso: è tra le dieci città più inquinate d'Italia, ma per l'Europa è finalista del premio green

Mercoledì 4 Ottobre 2023 di Mauro Favaro
La città di Treviso

TREVISO - Un vero paradosso ambientale. La provincia di Treviso è tra le dieci più inquinate d'Italia sul fronte dello smog. Alle spalle anche di Taranto. Allo stesso tempo, però, il suo capoluogo è tra le due finaliste del premio European Green Leaf. Unica città italiana.

Se nell'ultimo atto in corso a Tallinn (Estonia) dovesse vincere il confronto con la città spagnola di Viladecans, zona di Barcellona, domani, 5 ottobre, Treviso potrebbe festeggiare la conquista del titolo di Città verde d'Europa sotto i 100mila abitanti. Come stanno assieme le due cose? La classifica stilata dallo European Data Journalism Network, sulla base dei dati del servizio di monitoraggio atmosferico della rete satellitare Copernicus, è impietosa. La Marca rientra nella top10 delle province italiane in cui la concentrazione media di Pm 2,5 è più elevata: nei primi otto mesi del 2023 si è attestata a 20,6 microgrammi per metro cubo di aria, il doppio del limite di 10 raccomandato dall'Oms. Il valore trevigiano, tra l'altro, è in aumento del 7,6% considerando gli ultimi 5 anni.

SMOG PADANO
Certo, incidono le difficoltà condivise da tutta la pianura padana. Tanto che a Vicenza, Verona e Padova le condizioni sono pure peggiori. Fatto sta che in queste ore i vertici del Comune di Treviso, a partire dal sindaco Mario Conte e dal vice Alessandro Manera, sono a Tallinn per cercare di portare a casa il premio della Commissione Europea. Ieri c'è stata la prova della presentazione del dossier di 100 pagine contenente dati, azioni e progetti realizzati su 7 tematiche: qualità dell'aria, acqua, biodiversità, aree verdi e uso sostenibile del suolo, rifiuti, rumore, mitigazione e adattamenti climatici. Oggi arriverà il momento della verità con l'illustrazione davanti alla giuria. E domani verrà proclamato il vincitore. Il lavoro ha visto anche il coinvolgimento di Contarina e Ats, rispettivamente la società della raccolta differenziata e dell'acquedotto. «Non c'è alcuna contraddizione tra i dati relativi allo smog e le politiche ambientali che abbiamo sviluppato per migliorare la situazione specifica il sindaco Mario Conte poi è chiaro che il problema del bacino padano non lo risolviamo certo da soli». La forza del progetto presentato da Treviso sta anche nella difficile base di partenza. «E' proprio questo il punto sottolinea Manera la Commissione Europea ci riconosce tutti gli sforzi che continuiamo a fare per migliorare uno stato di fatto legato alla posizione territoriale». Non manca peraltro qualche critica. «Basta autoincensarsi: bisogna fare di più punge Marco Zabai, esponente del Pd, consigliere comunale di opposizione non ci si può tappare gli occhi di fronte all'inquinamento prodotto dalle auto e dalla impermeabilizzazione del suolo». Per Conte, però, non è questione di narcisismo. «E' la stessa Commissione Europea scandisce a certificare che nonostante la città si trovi in uno dei bacini più inquinati del mondo, posizione di evidente criticità, le nostre politiche ambientali vanno nella direzione giusta per cercare di invertire la rotta. E' stato messo nero su bianco nel giudizio sul dossier». Tra queste ci sono le misure per la riduzione del traffico, scattate il primo ottobre, con l'obiettivo di limitare le polveri sottili.

I DISTINGUO
Ma nello specifico c'è anche chi la vede diversamente. «Le auto rappresentano il 25% dell'inquinamento totale. Nonostante questo, vengono puntualmente bloccate. E' arrivato il momento di fare anche altro. Sugli aerei e sulle navi, ad esempio, nessuno dice nulla? chiede Gianluigi Buosi, responsabile degli autoriparatori della Confartigianato di Treviso in provincia ci sono 602mila auto. E più di 32mila sono ibride o elettriche. Se il resto non va bene significa dire che i sistemi antinquinamento sviluppati negli anni non funzionano?». «Non si può gettare la croce sugli automobilisti. E' arrivato il momento di agire anche per migliorare la viabilità, riducendo gli ingorghi e rendendo il traffico più fluido. Magari con qualche multa per chi lo rallenta procedendo a 20 all'ora dove invece è scorrevole».
 

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