Cima Grappa, la bandiera dell’Ungheria adesso sventola con Italia e Austria Video

Venerdì 8 Settembre 2023
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di Gabriele Zanchin

(video di Natascia Torres, Nuove Tecniche)

Rinsaldato il patto di amicizia tra Italia ed Ungheria in Cima Grappa.

Il tutto sotto l’egida della bandiera ungherese che proprio da ieri sventola, insieme a quella austriaca e ovviamente italiana nel Sacrario del Grappa. E per questo importantissimo atto politico sono intervenuti il ministro della Difesa Guido Crosetto e una rappresentanza politica ungherese composta dal presidente dell’assemblea ungherese Laszlo Kover, il ministro della Difesa ungherese Kristov Szalay Bobovniczky e il viceministro Tomasi Varga; presenti inoltre le più alte autorità militari italiane e ungheresi con rispettivi picchetti d’armi. Alla cerimonia hanno assistito anche sindaci ed amministratori comunali della pedemontana del Grappa e rappresentanti delle associazioni combattentistiche con labari e bandiera.


LA CERIMONIA
Il Ministro Crosetto è atterrato in elicottero alle 10.30 in punto è si è intrattenuto sul Portale Roma con gli alti vertici militari presenti. Alle 11 è arrivata la folta delegazione ungherese con tre pullman dell’Esercito e a seguire le auto blu dei politici ungheresi che si sono aggregati al Ministro Crosetto davanti al Portale. Poi la processione verso la parte del cimitero austro-ungarico dove, a fianco alla già presente bandiera austriaca, è stato ora issato il pennone da cui sventola la bandiera ungherese. Alle 11.30 l’alza-bandiera preceduto dalla preghiera di un rabbino, un prete ortodosso e uno cattolico quindi la deposizione di corone d’alloro al monumento dove e’ stata eseguita la “Ritirata ungherese”.


I DISCORSI
Poi la cerimonia è proseguita nella parte italiana del Sacrario dopo che le autorità hanno percorso tutta la via degli Eroi. Qui Crosetto ha deposto una corona di alloro sulla tomba del Gen. Giardino e si sono tenuti i discorsi ufficiali. «Oggi qui sventola anche la bandiera ungherese - ha detto il Ministro Szalay che ha anche ricordato che su questi Monti hanno combattuto suo nonno e bisnonno - e ha per noi una importanza inestimabile perché d’ora in poi sarà luogo di pellegrinaggio. Anche per questo ringrazio sentitamente il Governo italiano». Crosetto ha ricordato che «il Monte Grappa è uno dei monumenti più importanti della storia italiana. Noi siamo gli eredi di queste persone che sono morte per la libertà sia italiane che ungheresi». Poi il Ministro ha ricordato Ungaretti che la Prima Guerra Mondiale l’ha combattuta, citando la sua poesia “Soldati” come simbolo dell’atrocità della guerra che si è combattuta in questi luoghi: «Noi abbiamo il compito di costruire il futuro come amici ed alleati; è un momento ed un impegno importantissimo per tutti noi». Al termine della cerimonia tutti al Rifugio Bassano per un veloce pranzo a consolidare l’amicizia Italo-ungherese.


IL SOLDATO RITROVATO
A rimarcare la crudeltà della guerra e l’attualità di quel conflitto (come ha spiegato il Ministro sono tanti soldati ungheresi che hanno combattuto sulle nostre montagne) è emersa la storia del soldato Giovanni Albano Serafin di Castello di Godego. Era stato catturato dai soldati ungheresi e trasportato in un campo di prigionia e di lui, trentasettenne marito e padre, si erano perse le tracce. Dopo tante ricerche i familiari hanno scoperto che era stato catturato e trasportato in un campo di lavoro ungherese a Somorja (ora territorio slovacco) dove è morto nel 1917. A Somory (Slovacchia) esiste il cimitero di guerra con la tomba del soldato Serafin di Castello di Godego. Dopo più di 100 anni le atrocità di quella guerra riaffiorano da terreni ed archivi.

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