Il papà di Christian: «Non è un assassino, piangiamo ancora per la vittima»

Martedì 3 Marzo 2020 di Denis Barea
L'avvocato Fabio Crea con Claudio Barzan, padre di Christian (foto Alvise Bortolanza per Nuove Tecniche)
POVEGLIANO - «Io e mia moglie abbiamo cresciuto Christian: lo conosciamo bene e sappiamo con certezza che è innocente». Claudio Barzan, il padre del 23enne per il quale la Procura di Treviso intende chiedere il rinvio a giudizio per omicidio volontario, duplice tentato omicidio volontario, violenza sessuale e stalking, ha deciso di parlare «per tutelare l’immagine di mio figlio - dice - quella della famiglia e anche delle mie attività economiche». Lo ha fatto ieri pomeriggio incontrando i giornalisti nello studio dell’avvocato Fabio Crea, che sta assistendo Christian. «Abbiamo deciso di attendere la notifica degli atti di chiusura delle indagini - spiega Claudio Barzan - su consiglio del legale e per non alterare la serenità di tutte le persone coinvolte, a cominciare dai familiari di Giuseppina Lo Brutto». 

L’IPOTESI
Per gli inquirenti Christian Barzan, la sera del 7 giugno scorso a Povegliano lanciò la propria Fiat Mito contro l’auto guidata dalla 62enne ex dipendente della Provincia di Treviso nel tentativo di uccidersi e uccidere Giorgia Biglieri, la ex fidanzata che in quel momento era in macchina con lui e che lo accusa di averla violentata poco prima della tragedia. Nello schianto avvenuto intorno alla mezzanotte rimase ferito anche Flavio Cagnato, marito della Lo Brutto. Christian Barzan venne arrestato ma il gip Angelo Mascolo accolse l’istanza di scarcerazione mettendo in dubbio la versione della Biglieri sullo stupro e argomentando che il frontale sarebbe avvenuto probabilmente a causa di una disattenzione. Ha la voce rotta dall’emozione Claudio Barzan quando ricorda la donna morta nell’incidente. «Mia moglie - dice tra le lacrime - piange ogni giorno ripensando a lei». E Christian? Il 23enne, spiega il padre, è «arrabbiato». Arrabbiato con Giorgia perché dice Claudio Barzan «non sa spiegarsi le ragioni di quelle accuse terribili. C’è anche una perizia a dire che l’incidente è avvenuto per una distrazione e non a causa di un gesto volontario». 

IL RITRATTO
Claudio Barzan descrive poi il figlio come uno «studente modello, un ragazzo entusiasta del percorso di formazione a Ca’ Foscari che adesso sta seguendo non senza difficoltà». Ma soprattutto ricorda che il giovane è rimasto a fianco del nonno paterno durante gli ultimi giorni di vita dell’anziano: «Un ragazzo così non può essere un omicida e uno stupratore». Per l’avvocato Fabio Crea ci sono tante incongruenze nel racconto di Giorgia Biglieri: «È stato Christian e non viceversa a bloccare la ex fidanzata su whatsapp nei giorni precedenti alla tragedia, cioè il presunto stalker avrebbe fermato le chat con la presunta vittima». Crea insiste poi su un altro particolare: la Biglieri, davanti al pubblico ministero Daniela Brunetti ha confermato che durante il rapporto che lei dice esserle stato imposto ha in effetti ricevuto una telefonata dalla madre a cui però non ha detto nulla. «Christian è arrabbiato e scosso ma ce la farà, è un ragazzo forte» aggiunge il padre, che racconta di quando, poco dopo la scarcerazione, il figlio è stato nuovamente ricoverato in terapia intensiva per un aggravamento delle sue condizioni. Nove mesi dopo i fatti che potrebbero portarlo ad un processo in cui rischia l’ergastolo Christian Barzan oggi fa ancora fatica a camminare malgrado due interventi al femore. 
Ultimo aggiornamento: 08:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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