TREVISO - L'obiettivo è recuperare non solo l'intero ambiente, ma anche i preziosi arredi antichi e un dipinto seicentesco. A Santa Maria Maggiore è in corso il restauro della "sacrestia vecchia" e si cercano anche "mecenati" disponibili a contribuire a sostenere l'operazione.
GLI INTERVENTI
I lavori, sotto la direzione dell'architetto Giuseppe Cangialosi e appaltati all'impresa Castellana Restauri, sono giunti a buon punto per quanto riguarda la parte "strutturale". Il soffitto in arelle intonacate è stato messo in sicurezza e consolidato e dalle varie superfici verranno eliminati gli strati di pittura via via sovrapposti nel tempo, per riportare così alla luce gli intonaci e le cornici originali. Si punta anche a dotare la stanza di impianti di condizionamento e per il controllo dell'umidità, per garantire la miglior salvaguardia dei dipinti presenti. Il pezzo forte, però, è forse proprio il mobilio in legno: coro, panche e armadi cinquecenteschi, preesistenti alla stessa sacrestia e poi a essa adattati. Sono stati smontati, per consentire i lavori nella sala e per essere riportati, a loro volta, a nuovo splendore nel laboratorio specializzato della ditta La Nova. Alle esperte mani della stessa Faleschini è stata poi affidata una delle tele, un "Sant'Onofrio", attribuito a Jusepe de Ribera, pittore spagnolo trapiantato a Napoli, detto appunto lo "Spagnoletto", uno dei più noti interpreti del caravaggismo europeo tra XVI e XVII secolo. L'intera operazione comporta costi non trascurabili: la stima complessiva si aggira sui 200mila euro.
IBAN PER CONTRIBUIRE
Nonostante il contributo della Cei di circa 40mila euro, derivanti dall'otto per mille, difficilmente la parrocchia, committente del progetto, può sostenere da sola l'esborso. Da qui l'appello a potenziali sponsor o a chiunque voglia supportare il restauro. Pur consapevoli della contingenza non facile, i Padri Somaschi, titolari di "Madonna Grande", hanno lanciato anche una sorta di slogan: "Un sostegno nella memoria". Sul modello del "finanziamento" con dedica utilizzato in passato per i banchi delle chiese, chi volesse può contribuire in memoria di un proprio caro scomparso, con un versamento sull'Iban IT54T0503412000000000007259, intestato a Parrocchia di S. Fosca in S. Maria Maggiore, con causale restauro sacrestia, oppure con un'offerta nell'apposita cassetta, riportando il nome del defunto. Al termine dei lavori, verrà celebrata una messa a ricordo di tutte le persone indicate.