Cervara, nessuno può visitare l'Oasi: cassa integrazione per i dipendenti

Martedì 28 Aprile 2020 di Mauro Favaro
Cervara, nessuno può visitare l'Oasi: cassa integrazione per i dipendenti
QUINTO DI TREVISO - L'Oasi Cervara chiede la cassa integrazione. Non era mai successo. Neppure l'angolo di paradiso in riva al Sile, però, è immune dalla crisi economica innescata dall'emergenza coronavirus. La chiusura forzata ha già fatto perdere al territorio protetto oltre la metà dei suoi visitatori. Qui si contavano 15mila ingressi all'anno: più di 8mila concentrati nella primavera, tra marzo, aprile e maggio. Proprio i mesi nei quali l'Oasi Cervara stavolta è stata costretta a chiudere i battenti. Nel periodo di lavoro più intenso servivano 12 addetti per gestire e curare la riserva naturale che si estende su 24 ettari, sei dei quali visitabili. Adesso è praticamente tutto fermo. Ecco perché si è arrivati alla richiesta di cassa integrazione.

«L'ammortizzatore sociale è stato richiesto almeno per alcune settimane spiega il direttore Erminio Ramponi la speranza è che la situazione possa evolversi per il meglio. In tal caso potrebbe esserci una ripresa turistica nel periodo dell'estate, complice anche il fatto che molti potrebbero scegliere di non allontanarsi troppo da casa. Se così sarà, estenderemo le aperture dell'Oasi al massimo possibile».

LE PERDITE
Le visite degli studenti, invece, non saranno più recuperabili. Erano oltre 6mila i ragazzi che ogni anno visitavano la riserva naturale. La chiusura delle scuole ha cancellato il 70 per cento degli ingressi. Su questo fronte, per quanto riguarda il 2020, ormai non c'è più niente da fare. «Il momento è difficile continua il direttore cerchiamo di tenere duro sperando che sia possibile riprendere le attività quanto prima». 

LA CURA
Oggi la manutenzione del territorio in riva al Sile è ridotta al minimo indispensabile. Ramponi, assieme ai suoi collaboratori, assicura in primis la distribuzione del cibo agli animali che popolano l'Oasi: dalle cicogne ai gufi, diventati ormai il marchio distintivo del Cervara, fino alle tartarughe. In caso di necessità vengono eseguiti dei piccoli lavori. Niente di più. Nel frattempo si sta mettendo a punto un piano per riaprire le porte in assoluta sicurezza, garantendo il rispetto di tutte le prescrizioni, a partire dal distanziamento anti-contagio. L'idea è di introdurre un numero chiuso per l'accesso all'Oasi. «Stiamo valutando la possibilità di organizzare un sistema di prenotazioni rivela Ramponi le possibilità non mancano. Il territorio è per propria natura all'aria aperta. Le animazioni potrebbero essere riviste facendo entrare un numero contingentato di persone, magari garantendo più appuntamenti nell'arco della stessa giornata, in modo da non creare assembramenti. Le idee ci sono». 

SU INTERNET
Nemmeno adesso, comunque, si resta con le mani in mano. L'Oasi Cervara ha creato un proprio canale su YouTube. Qui, come attraverso i social network, a partire da Facebook, vengono caricati dei mini documentari che consentono agli operatori di raccontare e svelare piccoli segreti della perla del Sile. «Se questa crisi ha almeno un lato positivo, è quello di aver spinto a cercare nuove forme di comunicazione che ci permettono di fare divulgazione sottolinea il direttore per ora continuiamo così. Tutti devono sapere che intendiamo procedere con prudenza: torneremo ad aprire l'Oasi ai visitatori solo nel momento in cui ci sarà la massima sicurezza». Gli ultimi mini documentari hanno svelato la presenza nel parco del Trifoglio fibrino, un fiore che ha oltre 15mila anni di storia, rimasto in riva al Sile dopo l'ultima era glaciale, e l'attività di una cicogna che sta covando cinque uova. Un messaggio di nuova vita in un periodo difficile. A breve le uova si schiuderanno. La speranza è che per quel momento i visitatori possano fisicamente stringersi attorno ai cicognini che verranno accolti nella Nursery dell'Oasi, una sorta di asilo nido, fino a quando non peseranno almeno un chilo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci