Nei canili cani di razza grandi, l'Enpa: «Le famiglie li comprano e poi non sanno tenerli»

Sabato 25 Giugno 2022 di Alfredo Baggio
Un pastore tedesco abbandonato in un canile
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TREVISO - A Treviso le famiglie comprano cani di grossa taglia senza sapere cosa vuol dire avere Pitbull o pastori tedeschi, magari in appartamento. E così, li “abbandonano” in canile. Disfandosi di una ingombrante presenza. È quanto emerge dalla disamina di Massimo Bordin, responsabile del rifugio Enpa di Ponzano.

Ma cominciamo dall’inizio. I numeri dei cani abbandonati nei canili in Italia, adottati dopo il lockdown, sono più di 100mila, ma a Treviso fortunatamente le cose sono andate diversamente. «Qui in canile non sono stati restituiti cani adottati durante il periodo della pandemia – rassicura Bordoni – ma probabilmente la cosa è motivata dalla nostra gestione delle adozioni durante quel periodo». 

LA SELEZIONE

Bordoni infatti, come pure i collaboratori, temeva che molti avrebbero adottato un cane solamente durante i mesi del lockdown e per questo ha operato una selezione ancora più certosina dei candidati. «Abbiamo visto che c’era stato un boom di richieste e la cosa ci ha insospettito. Per questo abbiamo un po’ rallentato la consegna dei cani per fare delle ricerche più accurate su coloro che li avrebbero adottati». Ma i problemi non finiscono mai. «Questa tendenza, presente in tutta Italia, da noi non è stata rilevata, ma abbiamo comunque altri problemi non da poco» lamenta Bordoni. Ad essere abbandonati in canile non sono i cani adottati durante i primi mesi di Covid, bensì esemplari di razza che non riescono ad integrarsi nelle famiglie che hanno scelto di accoglierli, magari comprandoli in un allevamento o facendoli arrivare dal sud Italia. «Ci arriva un numero esagerato di domande per tenere cani di razza, come Pitbull e pastori tedeschi, scelti da chi non ha la minima idea di quali siano i reali bisogni del cane». Ma c’è anche chi è in difficoltà economica che fa fatica a gestire l’animale. In quel caso si cerca di venire incontro a queste persone per evitare che si trovino costretti a separarsi dall’amico a quattro zampe. 

I CASI

«Nei casi in cui la restituzione del cane sia motivata da difficoltà economica si procede con un’azione congiunta tra Comune e assistenti sociali per far sì che l’animale non debba tornare in canile». Un cane infatti, come ricorda Bordoni, non è un gioco o una distrazione, ma un nuovo membro della famiglia e come tale deve essere considerato. «Quando si decide di portare un cane a casa bisogna essere consapevoli della propria scelta». 

Ultimo aggiornamento: 16:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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