Bibanesi, il funerale di Giuseppe Da Re. Politici, imprenditori, sportivi e alpini per l'addio

Lunedì 10 Febbraio 2020
Bibanesi, l'addio a Giuseppe Da Re nella città blindata: attesi vip e politici
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BIBANO (TREVISO) - Addio al re dei Bibanesi. Oggi, lunedì 10 febbraio, alle 15.30 si celebra a Bibano il funerale di Giuseppe Da Re. La città è blindata per dare l'ultimo saluto al suo illustre cittadino. Il rito nella chiesa della frazione di Godega di Sant'Urbano, qui sono attesi nomi illustri della politica, dell'economia e della cultura. 

LE CERIMONIA. Vi hanno partecipato oltre 1000 persone tra cui il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, Luciano Benetton e la presidente di Assindustria Venetocentro, Maria Cristina Piovesana.

Il feretro è stato poi trasportato a piedi al cimitero passando di fronte all'azienda, che occupa attualmente un centinaio di addetti.

IL SALUTO. Guarda il video




 

Addio Giuseppe Da Re, il funerale dell'imprenditore veneto

Una striscia di fiori già prima dell'ingresso della chiesa di Bibano. Li hanno lasciati i familiari, gli amici e anche i dipendenti dell'azienda. Godega ha iniziato così a dire addio a Giuseppe Da Re, il padre dei "Bibanesi", divenuti famosi in tutto il mondo, mancato sabato a 76 anni dopo una lunga malattia. La chiesa si è riempita già un'ora prima dell'inizio del funerale. C'è il governatore Luca Zaia, originario proprio di Godega, arrivato direttamente dalla fiera del turismo di Milano. C'è Maria Cristina Piovesana, presidente di Unindustria Treviso, assieme al direttore Giuseppe Milan. Presente anche Luciano Benetton. L'ex prefetto di Treviso, Maria Augusta Marrosu. L'avvocato, ex parlamentare, Maurizio Paniz. Il sindaco di Godega, Paola Guzzo. Il ciclista Marzio Bruseghin. Gianfranco Zigoni, ex stella del calcio con le maglie del Verona, della Juventus e della Roma. Silvia Marangoni, campionessa di pattinaggio. L'artista del vetro Marco Varisco. E anche il gruppo degli Alpini di Bibano e Godega, di cui Da Re era socio, si è schierato con le bandiere e gli stendardi.


 

Bibanesi, chi era Giuseppe da Re

Il prossimo 20 aprile Giuseppe avrebbe compiuto 77 anni. Si è fermato prima, ucciso da un cancro contro il quale lottava da tre anni. Ha scelto di morire a casa, nella sua Bibano, tra l'amore della moglie Adriana, dei figli Nicola, Francesca e Armando, dei nipoti, del fratello Luigi, della sorella Noemi. Una storia, una vita di famiglia, la sua. Che nella famiglia su è conclusa. Interrotti gli studi d'arte, la sua passione folle, si dedicò completamente al piccolo panificio artigianale di casa per risollevare le sorti delle famiglia in quegli anni difficili. Sul finire degli anni Settanta i suoi sforzi venero ripagati: rinnovati gli impianti il piccolo panificio diventò uno dei più importanti di tutto il Nord Est. La svolta geniale con la creazione dei Bibanesi, un ibrido tra pane e grissini, lavorati un po' a mano e un po' a macchina. Un successo che lui presto aggancia al mondo dell'arte, facendo firmare le confezioni da grandi nomi del design e della cultura. 

Ultimo aggiornamento: 18:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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