Chiedono soldi con il nome di Bebe Vio: è una truffa

Giovedì 12 Agosto 2021
Bebe Vio

MOGLIANO - Ieri, mercoledì 11 agosto, è stato il grande giorno degli atleti paralimpici. E Art4sport, l'associazione della famiglia Vio che intercetta, sostiene e prepara gli atleti, ha messo sull'aereo non solo la star Bebe ma anche gli altri fantastici protagonisti delle diverse discipline. Insieme alla gioia però, la disavventura. Da un sedicente account esterno all'associazione, è partita una richiesta di denaro. «Non dateci retta, è una truffa, noi non chiediamo denaro. Siamo spiacenti». Così Teresa Grandis, madre di Bebe Vio, ha voluto subito stoppare la catena.

Episodio non isolato: associazioni in vista e Vip sono da mesi oggetto di truffe di questo genere. Solo nel moglianese prima la showgirl Sabrina Salerno poi il sindaco Davide Bortolato. Dispiaciuti e decisi a smontare sul nascere la richiesta illecita, i genitori di Bebe si sono subito mossi. Nonostante le giornate concitate per la partenza e lo sbarco a Tokyo del plotone paralimpico.

OBIETTIVO RAGGIUNTO
«Avevamo un obiettivo per queste Paralimpiadi. Portare dei ragazzi cresciuti nella nostra associazione a vivere l'atmosfera paralimpica da protagonisti. Così è nato il progetto #fly2tokyo -spiegano dall'associazione- E a volte la realtà va oltre le proprie attese. Su 11 atleti del progetto, ben 7 partiranno per Tokyo». Sono Ambra Sabbatini per la corsa, Bebe Vio per la scherma, Edoardo Giordan, Emanuele Lambertini, Francesca Fossato, Veronica Plebani e Vittoria Bianco. «Siamo orgogliosi di quello che avete fatto, ragazzi. Ora godetevi il momento, perché questa è un'occasione unica per la vostra vita sportiva e umana». Con un risultato importante, e il cuore a mille per le sfide che attendono gli atleti a Tokyo, l'associazione festeggia i 13 anni di vita. Due dei quali nell'ex sede Unicredit in via Matteotti nel cuore di Mogliano.

SOGNO REALIZZATO
Diventa sempre più realtà il sogno di Teresa Grandis, la mamma di Bebe Vio. La passione che le ispira lo sport paralimpico è tangibile e incontenibile. «Facevo tutt'altro nella vita. Ma da quando mi sono avvicinata a questo mondo, sono stata travolta» spiegava in un'intervista rilasciata in occasione dell'apertura della nuova sede. Il sogno della famiglia Vio di offrire un aiuto concreto ma anche una prospettiva alle vite apparentemente interrotte di molti giovani sportivi ha preso forma 13 anni fa grazie alla parrocchia di Mogliano, che ha dato loro modo di poter usufruire di un luogo in cui iniziare il percorso dell'associazione. Poi il grande passo: quello di un centro internazionale dedicato allo sport paralimpico nel cuore della città. Ma nell'ombra c'è sempre qualcuno che tenta di approfittarsene.
 

Ultimo aggiornamento: 10:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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