Il bancario infedele: «Volevo restituire i risparmi dei clienti poi sono arrivate le denunce»

Giovedì 30 Gennaio 2020 di Denis Barea
Il bancario infedele: «Volevo restituire i risparmi dei clienti poi sono arrivate le denunce»
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RIESE PIO X - «Stavo valutando di restituire poi ho saputo di altre denunce e mi sono fermato». Roberto Battagello, l'ex funzionario della filiale di Veneto Banca di Riese accusato di aver truffato decine di clienti con finti investimenti e di essersi intascato tra i 4 e i 7 milioni di euro in 30 anni, la scorsa estate era stato raggiunto da uno di quelli a cui aveva fatto credere di aver messo a fruttare il denaro in fondi azionari e obbligazionari. Soldi affidatigli da imprenditori e pensionati benestanti, che invece atterravano in conti titoli intestati a lui. La farsa delle finte carte di Veneto Banca con i resoconti degli interessi è andata avanti dai primi anni '90 al 2017. Poi la messa in liquidazione coatta dell'ex Popolare tanti suoi clienti, diventati pure amici, ha cercato di disinvestire  e lui è letteralmente scomparso.

LA TRANSAZIONE
Sei mesi fa una coppia che gli aveva affidato i risparmi di una vita, entrambi pensionati di Castelfranco, si mette in contatto con Battagello e gli propone un patto. «Paga o ti denunciamo» dicono al 60enne. In ballo ci sono 500mila euro più gli interessi che quel gruzzolo avrebbe dovuto fruttare. Ma i due, pur di portare a casa i risparmi che gli avevano affidato, sono disponibili a rinunciare a una parte consistente della remunerazione per rivedere il capitale. Battagello ci pensa e poi fa il primo passo, cercando di capire se ci si poteva mettere d'accordo sulle modalità della restituzione.

«C'è stato uno scambio di comunicazioni, poi non abbiamo più sentito nulla - spiegano i truffati - sembrava che avessimo trovato la quadra ma non abbiamo avuto notizie. A quel punto non ci è rimasto che andare a sporgere denuncia». «Aveva la nostra piena fiducia - racconta la coppia - era il punto di riferimento per la gestione dei nostri soldi. Con lui avevamo acquistato anche azioni di Veneto Banca, poi finite per non valere più nulla. Ma sapevamo che non era colpa sua. Anzi quando la nostra popolare mostrò i segni della fine lui ci disse di essere molto preoccupato e deluso per quello che era successo, dato che si era speso molto per la raccolta di clienti a cui collocare le azioni della banca. Ha vissuto il giorno del blitz della Guardia di Finanza alla sede centrale come un momento traumatico, si sentiva di aver tradito la fiducia di tanti a cui aveva consigliato di mettere i risparmi nei titoli di Veneto Banca. Con il crac noi abbiamo perso molto, ma per colpa di Battagello e della sua truffa abbiamo visto sparire quello che restava di ciò che avevamo messo da parte per vivere con tranquillità».
UN VERO AMICO
«Battagello -sottolineano- era più di un bancario, era un amico.

Era disponibile, affabile, i suoi modi erano sempre cortesi, aveva il dono della chiarezza e della schiettezza con cui raccontava come è giusto tenere i rapporti con una banca. In tempi in cui la comodità del conto online ancora non si sapeva cosa fosse lui era quello che ti risparmiava i viaggi alla filiale: bastava chiamarlo e trovava sempre il tempo per venire a casa, anche al di fuori dell'orario di lavoro. Veneto Banca era la banca del territorio e lui più che un freddo funzionario di quelli che si incontrano oggi nelle filiali era uno di noi, che capiva e sapeva interpretare i bisogni e che nei momenti di difficoltà guardava alla soluzione soprattutto dalla parte del cliente». Ma anche quella, come gli investimenti, sarebbe stata solo una facciata. Quando lascia Veneto Banca e finisce pre pensionato da Intesa, Battagello sa che è vicina la resa dei conti ma gli resta una speranza: molto del denaro che gli è stato affidato dagli imprenditori amici è liquido e non tutto è stato dichiarato al fisco. E conta probabilmente che per non finire nei guai nessuno vada a denunciarlo. Ma per qualcuno la perdita è troppo grande per non ricorrere all'autorità giudiziaria: c'è chi ha perso mezzo milione, chi quasi un milione, chi persino un milione e mezzo. Mentre pensa di trattare con la coppia di pensionati di Castelfranco realizza che stanno fioccando denunce. E si ferma, in attesa di valutare gli eventi.

Ultimo aggiornamento: 09:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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