TREVISO - Nel trevigiano l'osteria ha sempre avuto una funzione di ritrovo letterario ed artistico. Giovanni Comisso a Treviso portava gli amici da altre città, poiché il vecchio spirito trevigiano si trovava solo nell'osteria. Erano care al pittore Gino Rossi, allo scultore Arturo Martini che vi passava ore discutendo con gli avventori sulle sue opere, Juti Ravenna le espose da Peo in quel di Vittorio Veneto. In città la madre di tutte le osterie è stata l'antichissima «Colonna» ai Buranelli (ora trasformata a uffici di un istituto bancario) dove sono passati artisti, scrittori, commediografi come Gallina e Selvatico o poeti come Ernesto Calzavara. E con la Colonna ecco le osterie Arman, al Cavallino, Canevon, Bottegon, alla Grotta e Muscoli’s. Osterie che sono ritornate ad essere incroci d'arte e di esposizione e che vanno a sopperire la mancanza di spazi per l'arte. Ora Muscoli’s, in Pescheria, accoglie sulle pareti di mattoni a vista la prima di una serie di mostre dedicate ai pittori trevigiani dimenticati, o almeno sconosciuti ai più giovani. Fino al 29 novembre sono esposti disegni di Sante Cancian (1902-1947). L'iniziativa è della «Còngrega per il recupero delle tradizioni trevigiane», e arriva dopo quella dedicata a Bettis da Arman che da oggi fino al 24 novembre ospita l'illustratrice Serena Vajngerl. Mostre da tempo si tengono all'osteria alla Grotta di via Cornarotta, in piazza San Vito al Basilico 13, ai Carraresi Cafè, alla gelateria-caffetteria Da Renato che ora ospita le opere di Angelo Zennaro. All'Eden caffè, alla fine di viale Montegrappa, è pronta a decollare dall'1 novembre, la mostra fotografica "Pelle2" a cura di Beatrice Favaretto, incontro tra arte e la musica con Luca Ramones e Francesco Gibaldi.
Ultimo aggiornamento: 14:06
© RIPRODUZIONE RISERVATA Cancian, l'arte entra all'osteria:
Treviso in cerca di nuovi spazi
Martedì 28 Ottobre 2014
di Michele Miriade 
