Arcade. Il vicesindaco Alessio Trentin con il Re nel cuore: «Il 2 giugno? Non lo festeggio, io sono monarchico»

Domenica 4 Giugno 2023 di Mauro Favaro
Arcade. Il vicesindaco Alessio Trentin con il Re nel cuore

ARCADE (TREVISO) - «Sicuramente il 2 giugno non festeggio. Sono monarchico. E quella data ricorda una divisione dell’Italia tra nord e sud. Se poi il sindaco mi chiedesse di andare in piazza in sua rappresentanza con la fascia, ci andrei senza problemi. Perché rappresenterei il Comune di Arcade. Ed è un altro discorso. So stare al mio posto». Alessio Trentin, 32 anni, appena nominato vicesindaco, racconta così il proprio rapporto con la festa della Repubblica. Senza giri di parole. Ragioniere, già speaker del Panevin e di altri eventi ad Arcade, titolare di due negozi di articoli per animali a Cornuda e Valdobbiadene, con otto collaboratori, prima della candidatura e dell’investitura da parte del sindaco Nico Presti come suo vice, è stato per 6 anni ispettore nazionale dell’Istituto per la guardia d’onore alle reali tombe del Pantheon a Roma. In più, ha fondato il Circolo del Principe, arrivato ad avere 400 soci. Ma c’è anche molto altro. Una decina di anni fa ha spopolato con l’imitazione di Giancarlo Gentilini. In due si erano anche incontrati a Ca’ Sugana. In radio si cimentava con le imitazioni di Ratzinger, Berlusconi, La Russa e così via. E quattro anni fa ha partecipato al programma televisivo Ciao Darwin, condotto da Paolo Bonolis, nella squadra degli “Chic” contro quella degli “Shock”.


Alessio Trentin, com’è diventato monarchico?
«La passione per la storia mi ha portato a riconoscermi nei valori dei moti del Risorgimento. Non è una tradizione di famiglia. Ormai siamo mosche bianche. Quei valori oggi non ci sono più in nessun partito. Forse solo nelle associazioni d’arma».


Nasce da qui la scelta di non festeggiare il 2 giugno.
«In realtà partecipiamo come tutte le associazioni d’arma. Bisogna anche dire che c’è poca conoscenza. La storia l’hanno sempre scritta i vincitori. La presenza della nostra associazione al 25 aprile a Treviso, ad esempio, è stata criticata. Quando ho chiesto ai partigiani che dicevano che non era opportuna, però, nessuno sapeva che il 25 aprile è stato istituito da Umberto II come Liberazione del territorio nazionale dalle truppe nazifasciste».


Vorrebbe un re alla guida dell’Italia oggi? O fa riferimento a un sentimento passato?
«Sono amico sia di Emanuele Filiberto che di Aimone d’Aosta. Sono in contatto con entrambi i rami, diciamo. Ma non credo che un re risolverebbe i problemi dell’Italia. Un re è un simbolo, non fa politica. Non penso che cambierebbe molto tra monarchia e repubblica. Il mio sentimento è più legato alle tradizioni militari. Dopodiché i 10 Paesi più evoluti d’Europa sono monarchie: penso a Regno Unito, Svezia, Norvegia, Lussemburgo e così via. È una questione di valori simbolici che vengono trasmessi».


Come è arrivato alla scelta di candidarsi a sostegno di Presti nella lista civica Per Arcade, sponsorizzata da Fratelli d’Italia?
«C’è una grande amicizia. E ho apprezzato la lista senza simboli di partito. Ero stato lusingato già 7 anni fa. Anche altre liste mi avevano chiesto in via informale di candidarmi. Io non mi sono mai esposto tra destra e sinistra. Ho una mia visione di stampo liberale. E apprezzo l’approccio propositivo di Presti per far crescere Arcade».


È conosciuto anche per l’imitazione di Gentilini.
«Sono della sua scuola. È il mio nonno putativo. Ci siamo sentiti al telefono dopo le elezioni: mi ha fatto i complimenti. Sono molto affezionato a Giancarlo. A 20 anni avevo la passione per lo spettacolo. Le imitazioni sono nate così. Ed è arrivata anche la partecipazione a Ciao Darwin. Adesso le faccio in modo più leggero. Nel tempo ho coltivato di più la strada dell’associazionismo. Mi ha dato la possibilità di sviluppare conoscenze in ambito internazionale. Mercoledì, ad esempio, ero ai 60 anni del principe Doria Pamphilj. E l’altro ieri ho preso il tè con la figlia di Guglielmo Marconi. Così come sono stato ai 90 anni della regina Elisabetta, al matrimonio di Harry e Meghan e al funerale della stessa regina. Non all’incoronazione di Carlo, perché ero ad Arcade con un altro Carlo: il ministro Nordio».


Tornando proprio ad Arcade, al primo colpo ha incassato il record di preferenze ed è stato nominato vicesindaco e assessore alla cultura e gli eventi.
«È stato inaspettato. Anche come numero di preferenze. Credo che la delega alla cultura e agli eventi mi calzi a pennello. È quello che faccio da 10 anni. Ho preso l’impegno dall’inizio alla fine, mettendo amore in quello che faccio. Fare le cose perché si vuole e non perché si deve, fa tutta la differenza del mondo».

Ultimo aggiornamento: 17:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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