Il sindaco Conte vara la stretta sull'aperitivo: "Soltanto se seduti al tavolo"

Lunedì 8 Febbraio 2021 di Alberto Beltrame
Il sindaco Mario Conte pronto a una stretta sugli aperitivi per evitare che i contagi risalgano
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TREVISO - «Dobbiamo tornare a regolamentare le presenze nei plateatici».

In pratica, ripristinare l’obbligo di consumazione al tavolo, da seduti, almeno dopo le 15. L’assalto al centro storico di sabato non è stato bissato nella giornata di ieri solo a causa del maltempo. Ma il primo giorno del primo fine settimana in “zona gialla” ha attirato in città 88mila persone, hanno calcolato i vigili, evidenziando una su tutte una criticità: quella legata al consumo degli aperitivi. Con centinaia di clienti in strada, nei vicoli e nelle piazze, con la mascherina abbassata e il gomito alzato a bere spritz e prosecco. Chi mantenendo le giuste distanze, chi un po’ meno. Ma nonostante tutto, nel pieno rispetto delle regole visto che, scaduta il 15 gennaio l’ordinanza regionale, non c’è norma che vieti di potersi concedere un bicchiere all’aria aperta vista la possibilità del servizio d’asporto. In pratica, uno spritz in mano è diventato un lasciapassare per togliersi, quasi ovunque, la mascherina. Una “falla”nel sistema, in pratica, che rischia di compromettere la difficile battaglia contro l’epidemia da Covid-19. «Se serve mettere dei paletti, li metteremo. Nelle prossime ore mi confronterò con i sindaci della città capoluogo e con la Regione - spiega il sindaco di Treviso Mario Conte, che è anche presidente di Anci Veneto -. L’idea, se siamo d’accordo visto che è importante evitare difformità tra città, è di ripristinare l’obbligo di consumazione al tavolo, almeno nei fine settimana dopo le 15. Non voglio vincolare i comuni più piccoli, ma allo stesso tempo bisogna evitare che, viste le restrizioni, le persone si riversino da una zona all’altra, spostando il problema, invece di risolverlo».


L’APPELLO
Che migliaia di trevigiani si sarebbero riversati in centro storico sabato scorso era ampiamente previsto. Non solo a Treviso, ma anche a Montebelluna, Castelfranco e Conegliano. Complici i negozi aperti e il periodo dei saldi. E su questo fronte, nonostante la massiccia presenza di persone in Calmaggiore e nelle vite del centro storico, non ci sono state particolari criticità. Se non quelle legate agli spritz. «Che non può diventare un alibi per non rispettare le regole - continua il sindaco Conte -. Una cosa che mi ha molto disturbato, tra l’altro, è aver visto molti giovani, minorenni compresi, visibilmente alterati dall’alcol. Per questo mi sento di fare un appello anche ai genitori, al di là della necessità di evitare situazioni di rischio legate alla pandemia dalla quale non siamo ancora purtroppo usciti, che facciamo maggiore attenzione ai loro figli». 


I CONTROLLI
Non è un caso se gli interventi della polizia locale, sabato pomeriggio, hanno avuto come protagonisti tre minorenni. Uno pizzicato senza mascherina, e sanzionato, gli altri due trovati con gli spritz in mano in via dei d’Alloro. Entrambi 16enni, hanno ammesso di averli acquistati poco prima nel bar della stessa via. La cui titolare, di origini cinesi, dopo la segnalazione di rito per la somministrazione di alcolici a minori (a quanto pare non si tratta neanche della prima), rischia la chiusura del locale fino a 3 mesi. La notifica è già sul tavolo dei tecncii dell’Ufficio commercio. «A parte questi episodi - spiega il comandante Andrea Gallo -, la situazione non è mai sfuggita di mano. Gli assembramenti fuori dai locali? In questo momento è difficile persino definirli: se una persona ha una bottiglietta in mano e sta bevendo con la mascherina abbassata, non può essere sanzionata. Basterebbe il buon senso ovviamente, ma non essendoci limitazione legata al consumo al tavolo, in questo momento risulta difficile intervenire». Contando poi che quello della scorsa settimana è stato solo il primo di una lunga serie, si spera, di week end in zona gialla.

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