Sidoti, il nuovo prefetto: «Un territorio ricco e laborioso ma da preservare»

Venerdì 14 Gennaio 2022 di Paolo Calia
Angelo Sidoti

TREVISO - «Sono molto soddisfatto della nomina a Treviso. Per me è un traguardo importante». Angelo Sidoti risponde dal suo ufficio nella Prefettura di Verbano Cusio Ossola, a Verbania. Dal 16 marzo del 2020 ricopre la carica di Prefetto in una provincia di recente costituzione, appoggiata sulla sponda occidentale del Lago Maggiore in Piemonte. Il caso vuole che sia anche compagno di corso di Maria Rosaria Laganà, il prefetto di Treviso che tra una settimana dovrà sostituire. Il cambio della guarda è già fissato: giovedì 20 Sidoti sarà a Treviso per il suo primo giorno di lavoro, mentre Laganà sarà a Brescia per il nuovo incarico. Il caso vuole che i due siano stati anche compagni di corso. Laganà lo conosce bene e assicura: «Lo conosco. Siete in ottime mani, vedrete che lavorerete bene con lui».
 

I TEMI
Sidoti non ha avuto molto tempo a disposizione per studiare la nuova realtà. Un robusto giro di nomine era nell’aria e il Consiglio dei Ministri di mercoledì ha dato corpo alle tante voci in circolazione da tempo. Tanti prefetti sapevano di dover cambiare sede, soprattutto chi era da qualche anno. E per Sidoti è uscita Treviso: «In Veneto - dice - ci sono già stato per tre anni e mezzo, alla prefettura di Verona». Nel capoluogo scaligero si è occupato di vari settori in qualità di viceprefetto vicario, incarico coperto a partire dal primo luglio del 2016. È stato quindi dirigente dello Sportello Unico per l’immigrazione e dell’Area IV Diritti Civili, Cittadinanza, Condizioni Giuridica dello straniero, Immigrazione e Diritto d’Asilo. Sempre a Verona ha coperto anche gli incarichi di presidente della Commissione Provinciale di Vigilanza sui Locali di Pubblico Spettacolo, presidente della Commissione Elettorale Circondariale di Verona e Provincia e Responsabile per la Sicurezza Prevenzione e Protezione della Prefettura. Nella Marca, fino a oggi, c’è stato solo di passaggio: «La mia ultima vista a Treviso risale invece a una quindicina di anni fa. Dopo l’università ho visitato Vittorio Veneto, ha fatto un giro di qualche giorno in zona. Ma niente di più. Ovviamente di Treviso conosco la fama. Nei prossimi giorni dovrò studiare per approfondire tanti aspetti di questo territorio». Sidoti, che compirà 60 anni proprio il giorno prima di giungere a Treviso, è consapevole di arrivare in un territorio ricco ma anche dalle mille sfaccettature. I temi sul tavolo che dovrà affrontare sono tanti: dai problemi legati alla pandemia, alla ripresa da aiutare; dal lavoro, alla sicurezza nei cantieri. Ma non solo.
 

L’AVVISO
Laganà, facendo un primo bilancio della sua esperienza trevigiana arrivata al termine, si è raccomandata per il futuro di prestare molta attenzione al pericolo delle infiltrazioni della criminalità organizzata. Monito che anche il nuovo prefetto condivide: «So di arrivare in un territorio laborioso dove l’economia è molto forte - osserva - e la ricchezza attrae la criminalità organizzata. Bisogna quindi stare attenti perché queste infiltrazioni criminose, molto spesso, sono mascherate e quindi ancora più pericolose». Sidoti non nega che il problema sia concreto: «Inevitabile che i tentativi di penetrare ci saranno, come ce ne sono anche qui a Verbania, altro territorio attrattivo. Il consiglio è sempre lo stesso: tenera alta la guardia e diffidare dei facili guadagni che, troppo spesso, nascondono insidie».
 

L’EMERGENZA
Come a Verbania, anche a Treviso il nuovo prefetto dovrà occuparsi della pandemia: «Sicuramente uno degli argomenti principali da affrontare - osserva - e il Governo sta dando tanti impulsi da concretizzare sul territorio.

Ogni provincia ha però le sue particolarità, nei prossimi giorni dovrò studiare e approfondire la realtà trevigiana. Sarà fondamentale il dialogo e la collaborazione con le altre istituzioni».

Ultimo aggiornamento: 15 Gennaio, 10:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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