TREVISO - «Un fulmine a ciel sereno. Onestamente, nessuno tra noi del settore ne era a conoscenza». Questo il laconico commento di Massimiliano Paglini, segretario generale della Cisl Belluno Treviso, sull'improvviso annuncio da parte del colosso del web Amazon dell'apertura in autunno di tre nuovi depositi di smistamento in Veneto. «Come sigla sindacale non siamo aprioristicamente contro Amazon, ma chiediamo garanzie in termini di sostenibilità non solo ambientale, ma anche e soprattutto sociale e contrattuale continua Paglin. Questo perché le nuove aperture non avranno solamente un impatto commerciale sul territorio: ci saranno ripercussioni anche su viabilità, ambiente, appalti e lavoro. Auspichiamo quindi che l'impatto occupazionale sia stabile nel tempo e che le condizioni di lavoro siano dignitose e rispettose dei contratti di riferimento, senza turni massacranti».
IMPREPARATI
Le nuove sedi scelte da Amazon non coincidono però con i progetti dei possibili nuovi poli logistici di Casale sul Sile e Roncade, da mesi al centro degli interessi politici, commerciali e ambientali del territorio. «Quanto annunciato dall'azienda americana - chiosa Mauro Visentin, segretario generale della Cgil di Treviso ci ha colti alla sprovvista.
IL COMMERCIO
«Quanto deciso da Amazon va nella direzione della trasformazione del nostro territorio sulla base della logistica lungo la grande direttrice commerciale tra Passante e Pedemontana - conclude Federico Capraro, presidente di Ascom Confcommercio Treviso - Si tratta, infatti, di strutture ad alto impatto commerciale, urbano, infrastrutturale e ambientale, senza contare poi i possibili risvolti sull'economia locale e le attività complementari. Come Ascom prendiamo però questa novità con molta attenzione, soprattutto dal punto di vista occupazionale e contrattualistico. Vigileremo quindi affinché si proceda nel rispetto di tutti i lavoratori della categoria».