Casier. Appartamenti in affito low cost per i lavoratori: 20 disponibilità per un totale di 25 posti letto

Giovedì 22 Dicembre 2022 di Mauro Favaro
Appartamenti in affitto per i lavoratori

CASIER (TREVISO) - Erano stati realizzati per offrire alloggi con affitto calmierato ai lavoratori delle imprese trevigiane in arrivo da altre parti d'Italia o dall'estero. Per alcuni periodi hanno anche accolto dei migranti. Da ultimo, lo scorso febbraio, le persone in fuga dalla guerra in Ucraina. E adesso, dopo 20 anni, gli appartamenti costruiti dall'allora Unindustria di Treviso in via Al Bigonzo, nella zona industriale di Dosson, passano definitivamente nelle mani del Comune di Casier. Il complesso conta 15 monolocali e 5 bilocali, per un totale di 25 posti.

Appartamenti low cost per i lavoratori

«Dieci alloggi verranno inseriti nell'ambito dell'emergenza abitativa per rispondere alle richieste delle famiglie del territorio in difficoltà, che dopo lo sblocco degli sfratti sono sempre di più fa il punto il sindaco Renzo Carraretto mentre gli altri dieci continueranno a essere usati per le aziende che hanno bisogno di un posto per gli operatori che arrivano da fuori». Metà e metà, insomma. Ma senza vincoli ferrei e senza svolte nette: l'avvio del nuovo programma sarà progressivo, anche perché al momento solo un appartamento è vuoto. Gli affitti resteranno calmierati: si parla di una forbice tra i 230 e i 280 euro al mese più Iva. Se ci saranno le condizioni, anche le persone in emergenza abitativa comparteciperanno alle spese. «Si tratta di un servizio pensato per dare una base d'appoggio temporanea, in attesa di una soluzione stabile specifica il primo cittadino vale per l'aspetto sociale così come per quello relativo alle aziende». Il progetto di Unindustria Treviso, oggi Assindustria Venetocentro, in attesa dell'ormai imminente decollo di Confindustria Veneto Est, ha fatto da apripista. Nel 2002 gli industriali hanno ricevuto il terreno di via Al Bigonzo dal Comune. E qui, investendo un milione di euro, hanno costruito gli alloggi. Vent'anni dopo il progetto si è concluso. Ma il suo sviluppo e la sua gestione fanno scuola. «Siamo partiti da una situazione agevolata perché il Comune ha messo a disposizione il terreno. La parte privata si è fatta carico della costruzione e di conseguenza il rientro, senza marginalità, è stato possibile con affitti calmierati spiega Paola Carron, vicepresidente di Assindustria Venetocentro un singolo privato non potrebbe sostenere un'operazione simile comperando il terreno e realizzando le struttura.

Questo ci dice che il partenariato pubblico-privato in un ambito del genere è quanto mai positivo». L'orizzonte è l'edilizia convenzionata. «Il partenariato pubblico-privato consente di trovare soluzioni che portano valore aggiunto al territorio - aggiunge Carron - sappiamo che non solo i lavoratori faticano a trovare appartamenti in affitto, ma il discorso vale ad esempio anche per gli studenti. Questo fa anche perdere un po' di interesse verso il nostro territorio da parte di capitale umano che invece è fondamentale. Penso ai lavoratori delle aziende così come ai medici negli ospedali, agli insegnanti nelle scuole e così via».

Gli appartamenti calmierati, un punto di riferimento per i lavoratori

Il progetto di via Al Bigonzo è diventato un punto di riferimento, assieme alle esperienze analoghe a Roncade (14 appartamenti) e a Conegliano (6 appartamenti). A dirlo sono direttamente gli imprenditori che hanno visto una sponda per i propri dipendenti. Tra gli altri, la falegnameria Benedetta di Dosson ha trovato una sistemazione per due giovani provenienti dalla Nigeria. «Appartamenti comodi, vicini e accessibili a livello economico hanno fatto sì che i nostri collaboratori potessero lavorare con più serenità. E abbiamo anche visto un aumento della produttività - rivelano i titolari, Nicola e Gabriela - per una piccola realtà come la nostra non è una cosa da poco. Per persone che non hanno una rete locale è fondamentale trovare un posto dove vivere e dal quale iniziare a guardarsi attorno». Giuseppe Milan, direttore generale di Assindustria Venetocentro, ha tirato le fila: «Il progetto è stato un bell'esempio di funzionamento della nostra democrazia scandisce in linea con il principio della Costituzione che sancisce che soggetti privati, o privato collettivo, nel perseguire interessi legittimi di tutela dei propri obiettivi realizzano degli interessi di tipo generale». Adesso il Comune punta a strappare un finanziamento nell'ambito del Pnrr per rinfrescare la struttura e per dar vita a una comunità energetica con i relativi impianti fotovoltaici. La storia va avanti.
 

Ultimo aggiornamento: 15:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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