Truffa Superbonus: tre arresti, sequestrati oltre 2 milioni di euro. Nei guai anche il loro avvocato

Venerdì 12 Maggio 2023
Truffa Superbonus: tre arresti, sequestrati oltre 2 milioni di euro. Nei guai anche il loro avvocato

ROVIGO - Tre arresti in Polesine nell'ambito di un'indagine su falsi lavori dichiarati per ottenere altrettanto falsi crediti d'imposta grazie al bonus facciate, che permetteva una detrazione “cedibile” del 90% della spesa dei lavori, poi ceduti ottenendo una somma di oltre 2,1 milioni di euro. Oggi infatti, la Guardia di Finanza di Rovigo ha dato esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari nei confronti di M.M., A.A.

e A.L., indagati dalla Procura di Rovigo per numerose ipotesi di reato di indebita percezione di erogazioni pubbliche, di truffa ai danni di un ente pubblico e di autoriciclaggio.

Come spiega il procuratore di Rovigo Manuela Fasolato, «le minuziose indagini del Nucleo polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Rovigo, con l’ausilio dell'Aliquota della Guardia di Finanza della Sezione di polizia giudiziaria presso la Procura della Repubblica, hanno consentito di ricostruire in ipotesi accusatoria la vicenda» e i reati ipotizzati sarebbero stati «commessi nell’ambito di una articolata attività finalizzata alla generazione di ingenti profitti tramite creazione e successiva cessione di bonus edilizi non dovuti». In particolare, i tre arrestati, utilizzando altrettante società come “schermo”, avrebbero falsificato delle deleghe da parte di oltre una trentina di proprietari di immobili, inserendo poi nell'apposito portale dell’Agenzia delle Entrate i dati relativi agli immobili ed a in realtà mai eseguiti, ottenevano la generazione di crediti d’imposta fittizi, che sono stati poi ceduti alle Poste, ottenendo 2.186.618 euro.

Non solo, ma avrebbero poi spostato tutto su un altro conto corrente, per rendere più difficoltose le indagini. Anche l'avvocato difensore dei tre arrestati è stato a sua volta indagato con l'accusa di favoreggiamento personale, «in relazione – spiega il Procuratore - a determinate condotte ritenute poste in essere per aiutare gli indagati ad eludere le investigazioni dell’autorità giudiziaria». Sia il denaro profitto della cessione dei crediti fittizi, che gli stessi crediti, sono stati oggetto del decreto di sequestro preventivo richiesto ed ottenuto dalla Procura ed emesso dal giudice per le indagini preliminari contestualmente all'ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Ultimo aggiornamento: 13 Maggio, 15:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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