GAIBA - Cosa potrà mai accomunare Gaiba, paese di mille abitanti in provincia di Rovigo, e la metropoli di Londra? L’erba dei campi da tennis, quelli di Gaibledon, com’è chiamato il circolo locale, e quelli di Wimbledon, il torneo più famoso del mondo.
Da quest’anno l’erba di Gaibledon è curata da un consulente agronomo indicato proprio dall’organizzazione di Wimbledon.
Alle 18 propone già uno dei match clou tra l’americana Sofia Kenin, vincitrice degli Australian Open 2020, e la slovena Tamara Zidansek, semifinalista al Roland Garros 2021. Fino alla finale di domenica pomeriggio promette spettacolo fra le 32 giocatrici del tabellone del singolare. Spiccano la tedesca Tatjana Maria, testa di serie numero 1, lo scorso anno semifinalista a Wimbledon dopo essere stata eliminata nei quarti a Gaiba, e la nostra Sara Errani, testa di serie numero 2 sconfitta nel 2022 in finale, arrivata ieri insieme a Roberta Vinci che l’allena, debutterà domani. Partite su Discovery+, dai quarti di finale su Eurosport 2.
PICCOLI, NON NANI
«Attraverso il Wta siamo entrati in contatto con gli organizzatori di Wimbledon - racconta il direttore del torneo Elia Arbustini - Con loro e l’agronomo del torneo maschile di Maiorca abbiamo iniziato a lavorare insieme per migliorare la qualità dell’erba e farla avvicinare sempre più agli standard di gioco londinesi. Quest’anno la pallina, rispetto al 2022, sta rimbalzando».
«Arbustini a 26 anni è il più giovane direttore di torneo del circuito - spiega Nicola Zanca, sindaco di Gaiba, ideatore con lui e un gruppo di giovani del paese di questo fenomeno dell’erba italiana, nato da un campo di calcio dismesso - Gli organizzatori di Wimbledon hanno invitato ufficialmente Elia in tribuna alla prossima edizione».
«Con il Veneto Open e i ragazzi di Gaibledon stiamo dimostrato che da piccoli si può diventare grandi, ma se uno è nano tale rimane» ha detto Paolo Armenio, il vice presidente di Confindustria Veneto Est che scommette su questa idea come volano di crescita dell’intero Polesine, non solo Gaiba, sabato sera al Casinò di Venezia al galà di presentazione e al sorteggio del tabellone. «È un bel tuffo al cuore presentarlo qua - ha continuato - Abbiamo detto che avremo alzato l’asticella, l’abbiamo fatto».
E Gaibledon continuerà ad alzarla. Ha un altro anno di contratto con la Wta. Ha realizzato strutture fisse a supporto dei sei campi in erba e un’arena da 800 posto sul centrale. È diventato uno degli otto tornei al mondo disputati nelle quattro settimane della stagione tennistica femminile sull’erba: S-Hertogenbosch, Nottingham la prima; Veneto Open, Birmingham, Berlino la seconda; Bad Homburg, Eastburne la terza; poi il gran finale a Wimbledon. Olanda, Gran Bretagna, Germania e da due anni Italia, impensabile un tempo, grazie a Gaiba. La nostra piccola Wimbledon.