Tutti negativi al tampone i 5 bambini separati dai compagni per un paio di starnuti in aula

Sabato 19 Settembre 2020 di Roberta Merlin
TAMPONI NEGATIVI I bambini che erano stati separati dai compagni sono risultati sani
ROVIGO A cinque alunni polesani sono bastati un paio di starnuti per finire nella stanza Covid della scuola ed essere sottoposti al tampone. Fortunatamente, sono risultati negativi al virus e sono rientrati dunque nelle aule senza finire in isolamento. A meno di una settimana dal riavvio delle lezioni in classe, all’interno dei diversi istituti è già allerta nei confronti della sintomatologia riconducibile al Coronavirus, equiparabile a quella di un banale raffreddamento dovuto al cambio di stagione. In questi giorni nelle scuole un semplice starnuto ha messo subito il personale scolastico in allerta facendo scattare per lo studente il percorso Covid che prevede l’isolamento in una stanza fino all’arrivo dei genitori e l’eventuale segnalazione diretta al Servizio di igiene e sanità pubblica (Sisp) per le verifiche del caso. I CONTROLLI In provincia di Rovigo, a soli 4 giorni dalla ripresa del nuovo anno scolastico, una media di 40 studenti al giorno è infatti stato sottoposto al tampone in seguito a sintomi sospetti. «Al momento sono 163 gli scolari polesani per i quali si è reso necessario il tampone – ha fatto sapere il direttore generale dell’Ulss 5 Antonio Compostella - La maggior parte dei bambini sono stati inviati dai pediatri dopo un triage telefonico con i genitori, gli studenti con sintomi sospetti non si trovavano dunque a scuola. Solo 5 hanno effettuato il test per la ricerca del virus in seguito alla segnalazione della scuola. Nessuno dei casi sospetti individuati in classe presentava una temperatura riconducibile a uno stato febbrile, ma qualche sintomo da raffreddamento. In alcuni casi, ad allarmare il personale scolastico è stato anche solo uno starnuto in più». PERSONALE IN ALLERTA Segno che, come previsto, il clima negli istituti scolastici, a pochi giorni dalla ripresa, è già abbastanza teso, tant’è che al primo sintomo riconducibile ad uno stato influenzale, i referenti Covid, individuati tra il personale scolastico o i docenti con il compito di valutare i casi sospetti, tendono a entrare subito in allerta. «Fino ad ora – ha spiegato il direttore generale dell’Ulss 5 - l’unico caso di una bambina risultata positiva al Covid è quello emerso nel Nido Comunale di Porto Viro. La sezione in questione, benchè i compagni e le educatrici siano risultati tutti negativi, resta chiusa fino al termine dei 14 giorni di isolamento». A preoccupare l’Azienda Sanitaria locale è però il previsto abbassamento delle temperature dei prossimi giorni che potrebbe portare ad una impennata di casi sospetti per i quali si renderà necessario il ricorso al tampone. «Nelle prossime settimane – ha detto Compostella – ci aspettiamo un incremento importante di segnalazioni da parte delle scuole e di richieste di tampone dei pediatri. Il cambio di stagione e l’arrivo dell’influenza complicherà la situazione: diventerà infatti ancora più difficile distinguere le diverse patologie influenzali con il ricorso al tampone per accertare o escludere la presenza del Covid». TEST RAPIDI Grazie però al tampone rapido, che fornisce il risultato entro 20-30 minuti, anche gli isolamenti dei tanto temuti contatti stretti dei casi sospetti potrebbero ridursi. «Siamo attesa che il Comitato tecnico scientifico ne convalidi la procedura vista l’alta sensibilità che sta dimostrando il test rapido – ha spiegato il direttore dell’Ulss - Per il momento, infatti, in caso di positività del test rapido è prevista la verifica con il tampone classico». ISOLAMENTO RIDOTTO Il periodo di isolamento per chi è venuto a contatto con una persona contagiata potrebbe scendere da 14 a 10 giorni. Anche secondo l’esperienza dell’Azienda sanitaria polesana, infatti, la maggior parte dei contagi si è resa rilevabile dal terzo al settimo giorno di contatto con una persona infetta.
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Ultimo aggiornamento: 09:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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