«Così abbiamo scoperto chi è il Fleximan del Piemonte». La polemica del sindaco di Rosolina: «Qui nessuno vede, c'è omertà»

Venerdì 26 Gennaio 2024 di Angela Pederiva
«Così abbiamo scoperto chi è il Fleximan del Piemonte». La polemica del sindaco di Rosolina: «Qui nessuno vede, c'è omertà»

ROSOLINA - Tutti lo cercano, ma nessuno lo trova. Non qui e non finora, perlomeno: da otto mesi a questa parte il “Fleximan” (o più probabilmente i “Fleximen”) del Veneto continua a farsi beffe delle amministrazioni locali e della forza pubblica, inseguito da quattro Procure e osannato da una parte della cittadinanza.

Un vendicatore di autovelox armato di flessibile o di giratubi, evoluzione tecnologica del precursore che in Piemonte aveva agito a mani nude e a volto scoperto, finché l’altro giorno è stato identificato e denunciato: «Ai colleghi veneti suggerisco di non mollare, ma anzi di affidarsi alla videosorveglianza, perché grazie alle telecamere siamo riusciti a individuare il responsabile», racconta Marco Zanoletti, sindaco al terzo mandato di Druogno, località montana nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola.

APPARECCHI

Mille abitanti e una Statale, che attraversa per un chilometro e mezzo il paesino della val Vigezzo. «Sulla strada – spiega Zanoletti – sono affacciate case e attività commerciali. Le auto sfrecciavano ben oltre i 50 chilometri orari, costituendo un pericolo soprattutto per gli anziani e i bambini. Così nel 2016, insieme agli altri Comuni della zona, abbiamo deciso di installare quattro Velobox: colonnine arancioni ben visibili, in funzione con la presenza del nostro vigile urbano. In un anno l’incasso medio è di 30.000 euro, soldi che destiniamo alla segnaletica stradale e alla sicurezza viaria, salvo un 10% che doniamo al servizio sanitario prestato dall’ambulanza. Lamentele? I soliti contestatori sui social, comunque una minoranza dei miei concittadini». Proprio un compaesano però, nella notte tra l’11 e il 12 novembre scorsi ha divelto due dei dispositivi. «Con rispetto parlando – commenta il portacolori della lista civica “I funghi” – un poveraccio ha fatto il gestaccio. Gli apparecchi sono di lamiera e un po’ vecchiotti, sono andati giù come lui li ha spinti». Conferma il tenente colonnello Giorgio Santacroce, comandante del reparto operativo dei carabinieri di Verbania: «Il cinquantenne li ha fatti oscillare finché sono caduti. È successo fra le 2 e le 3 di notte, non c’era nessuno in giro a quell’ora, ma i filmati hanno agevolato le indagini. Motivazioni? Non sappiamo se sia stato un gesto sconsiderato o se l’autore ce l’avesse con qualcuno. Per noi era un incensurato».

CONSENSO SOCIALE 

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In una giornata di lavoro, il danno da 2.000 euro è stato riparato, senza alcuna protesta. «Più di qualcuno – assicura Zanoletti – mi ha detto anzi che vorrebbe conoscere nome e volto del nostro “Fleximan”, per tirargli le orecchie. Per questo ai sindaci del Veneto, consiglierei di chiedersi se i loro autovelox sono collocati in punti di rischio per la viabilità. Se è davvero così, secondo me devono andare avanti, malgrado le lamentele e i vandalismi. Il consenso sociale non può essere un freno alla sicurezza pubblica. Non a caso insieme a tre colleghi avevo querelato un amministratore locale, che su Facebook ci aveva offesi per i Velobox. Alla fine abbiamo devoluto il risarcimento alle vittime della strada».

FASTIDIO

La vicenda piemontese è diversa da quella veneta. «Qui è stato un singolo episodio, lì sembra un’azione seriale», osserva il comandante Santacroce. Ma se bisogna puntare sugli occhi elettronici, è bene sapere che non c’entra nulla con l’attacco di Rosolina (il nono dei 15 in Veneto) il filmato diventato virale sui social, che mostra due uomini mentre segano l’impianto con un flessibile e che è stato falsamente attribuito al blitz del 3 gennaio. Riferisce infatti il sindaco Michele Grossato: «Noi abbiamo consegnato due video, ma da quello che so, sono visibili solo le scintille. Purtroppo c’è un’omertà incredibile: è impossibile che nessuno abbia visto niente, alle 21.15 sulla Romea c’era traffico. Questa cosa mi dà ulteriormente fastidio, perché l’apparecchio era in funzione da 12 anni ed era visibilissimo, con tanto di luce a led che lo illumina. Ora comunque sarà ripristinato con accorgimenti anti-vandali».

Ultimo aggiornamento: 16:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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