Rovigo. Protesta dei sindacati: «É una strada pericolosa, qui ha perso la vita un collega. Serve più sicurezza»

Oltre 200 lavoratori hanno partecipato al sit-in per lo sciopero di un'ora in ricordo di Davide Milan, morto attraversando la strada per entrare in fabbrica

Sabato 5 Novembre 2022 di Elisa Barion
La protesta dei sindacati di fronte la Solmec

ROVIGO - Bandiere di Cgil, Cisl e Uil al vento e braccia incrociate per un'ora. Sono stati circa 200 i lavoratori che, ieri mattina, hanno aderito allo sciopero di un'ora indetto dalle sigle sindacali dei metalmeccanici e si sono radunati davanti ai cancelli della Solmec in viale delle Industrie, l'azienda di circa 70 dipendenti che lo scorso 27 ottobre è stata colpita dalla perdita di Davide Milan, il lavoratore travolto e ucciso mentre attraversava la strada davanti all'ingresso della fabbrica in orario di ingresso al lavoro.

Una tragedia che ha sconvolto non solo i colleghi della Solmec ma anche i lavoratori della vicina Draxton e della Agritalia di viale del Lavoro.

Presidio unitario

Per questo motivo ieri mattina hanno partecipato numerosi al presidio unitario organizzato dalle sigle Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm Uil per chiedere maggior sicurezza dentro e fuori il luogo di lavoro. «Oggi non stiamo manifestando per il solito incidente sul lavoro - ha spiegato Mirko Bolognesi della Uilm - perché è avvenuto nel percorso per arrivare al lavoro. Questa zona è carente di parcheggi e chi non trova un posto per la propria auto deve lasciarla lontano, percorrendo poi la strada a piedi in una situazione di pericolo, magari con il buio. Tra l'altro non tutte le aziende della zona hanno un locale mensa interno per cui i lavoratori devono uscire dagli stabilimenti e percorrere la strada lungo il ciglio. Non è solo la sicurezza in fabbrica a dover essere garantita ma anche quella al di fuori della fabbrica. E qui di incidenti ce ne sono stati diversi».

Richiesta di sicurezza

Le richieste formulati dai sindacati, dunque, non sono rivolte solo alle aziende ma anche alle istituzioni e, in particolare, all'amministrazione comunale alla quale le tre sigle nei prossimi giorni chiederanno un incontro per mettere a fuoco la pericolosità di viale delle Industrie: «Qui si è consumato non un incidente, ma l'ennesima morte sul lavoro - chiarisce Loris Scarpa, segretario di Fiom Cgil Padova Rovigo -. Gli uffici comunali devono fare un piano che preveda sia degli interventi immediati per la messa in sicurezza dell'ingresso agli stabilimenti che degli interventi di lungo termine. Per far questo servono degli investimenti perché i presidi della Polizia locale possono essere solo temporanei». In sintesi, i lavoratori chiedono che vengano trovate delle soluzioni come, per esempio, la realizzazione di marciapiedi lungo la strada, al momento totalmente assenti, che vengano installati dei semafori intelligenti a chiamata per facilitare l'attraversamento dei pedoni, che siano collocati dei dissuasori di velocità: insomma, tutto quello che serve per garantire la sicurezza stradale. Oltre al fatto che, come hanno spiegato tutti i sindacati presenti, devono essere ampliati i posti auto a disposizione dei lavoratori. «L'iniziativa di oggi è solo l'inizio e non la fine - ha rimarcato Scarpa -. Quando incontreremo il Comune e l'associazione degli industriali saranno poi necessarie altre mobilitazioni per far sì che non ci siano più lavoratori che non tornano più a casa la sera». Dello stesso tenore anche l'intervento di Enrico Rezzi, rappresentante di Fim Cisl: «La pubblica amministrazione non ha adottato tutte le strategie per migliorare le infrastrutture. Quando c'è una morte è sempre una responsabilità di qualcuno. È impensabile che il lavoro si possa trasformare in un boia che stronca le vite. E il sindaco è il primo responsabile della sicurezza stradale, in questo caso per la tutela dei lavoratori».

All'intervento degli esponenti delle tre sigle dei metalmeccanici, alla presenza di Pieralberto Colombo, segretario generale della Cgil Rovigo e di Maurizio Ferron della Fiom Veneto, ha fatto seguito le parole di Simone Battistini, delegato Agritalia: «Ci siamo sentiti in dovere di partecipare per solidarietà nei confronti del lavoratore ucciso e anche perché abbiamo lo stesso problema che si trascina da anni: la mancanza di parcheggi. A oggi la nostra azienda, che negli anni ha aumentato i dipendenti, ha affittato un pezzo di terreno sul retro della fabbrica dove farà dei posti auto». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci