Sparite 20mila tonnellate di mais
condannato a tre anni di carcere

Sabato 2 Aprile 2016
Sparite 20mila tonnellate di mais condannato a tre anni di carcere
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ARQUÀ POLESINE  - Appropriazione indebita di mais: ventimila tonnellate, valore stimato in circa 3 milioni di euro. Era questo l'inconsueto "corpo del reato" del processo contro  Giuseppe Andreani, 68 anni, e di Cecilia Marchionne, 64 anni, entrambi del Maceratese. Il primo è stato condannato ieri in primo grado dal giudice Sandrina Fiorito a 3 anni di reclusione, oltre al pagamento di una provvigionale nei confronti delle due aziende vittime della sottrazione di granturco, ovvero l'Eurovo e l'Azienda agricola Fiorin di Lionello & C., rispettivamente di 100mila euro e 500mila euro, fatto salvo il diverso risarcimento da stabilirsi in sede civile. La donna, che rispondeva in quanto socia di Andreani, è stata assolta per non aver commesso il fatto.

La vicenda risale al marzo '10:  Andreani era  titolare di un'impresa di commercio di cereali a Montecassino che aveva un magazzino con essiccatoio anche ad Arquà Polesine, in via Valmolin Superiore. Ed è qui che aveva ammassato circa 4.350 tonnellate di mais per conto dell'Eurovo, sede a Lugo, in Romagna, e un'unità produttiva anche ad Occhiobello, e altre 16mila tonnellate, invece, di proprietà dell'Azienda agricola Fiorin di Mordano, nel Bolognese, che, proprio come l'Eurovo, è attiva nel settore dell'allevamento del pollame. Due grosse aziende con utilizzano ingenti quantità di cereali per l'alimentazione dei volatili e che ricorrono anche a depositi temporanei per stoccare parte delle granaglie. In questo caso si erano affidati al deposito arquatese di Andreani con un regolare contratto sottoscritto nel 2009. E, proprio l'aggravante di aver commesso il fatto con l'abuso di un contratto di prestazione d'opera è stata contestata dal pm.
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