ROVIGO - La Prato del Veneto sta prosperando tra Adige e Po. Non siamo certo ai livelli della provincia toscana, ma i presupposti per fare del Polesine il paradiso imprenditoriale dei "figli del dragone" si cominciano a intravvedere con chiarezza. Del resto, che l’imprenditoria straniera si stesse allargando a macchia d’olio anche nell’asfittico tessuto economico polesano, non dovrebbe stupire più di tanto.
Il trend è in crescita in quasi tutto il Nordest anche a dispetto della ritrovata voglia di mettersi in gioco di tanti veneti che provano a investire su se stessi. Che invece tra gli stranieri che inaugurano o subentrano in attività d’impresa tra Adige e Po, quelli con gli occhi a mandorla siano ormai uno su tre, è una sorpresa abbastanza inaspettata. Eppure i dati in possesso di Infocamere, l’agenzia delle Camere di commercio che monitora flussi e movimenti dell’imprenditoria nazionale, lasciano pochi dubbi: in Veneto, terza regione in Italia per numero di imprese a titolarità straniera, le attività condotte da cinesi sono ben 7.525 e a Rovigo 817, più che a Vicenza (752) e a Belluno (86). In percentuale il 10,9% di cinesi che opera in Veneto si è insediato in Polesine.
Ultimo aggiornamento: 13 Novembre, 09:35
© RIPRODUZIONE RISERVATA Il trend è in crescita in quasi tutto il Nordest anche a dispetto della ritrovata voglia di mettersi in gioco di tanti veneti che provano a investire su se stessi. Che invece tra gli stranieri che inaugurano o subentrano in attività d’impresa tra Adige e Po, quelli con gli occhi a mandorla siano ormai uno su tre, è una sorpresa abbastanza inaspettata. Eppure i dati in possesso di Infocamere, l’agenzia delle Camere di commercio che monitora flussi e movimenti dell’imprenditoria nazionale, lasciano pochi dubbi: in Veneto, terza regione in Italia per numero di imprese a titolarità straniera, le attività condotte da cinesi sono ben 7.525 e a Rovigo 817, più che a Vicenza (752) e a Belluno (86). In percentuale il 10,9% di cinesi che opera in Veneto si è insediato in Polesine.