La grande fuga dal Polesine. Più di ventimila sono oltre confine

In dieci anni più che raddoppiati i polesani emigrati all'estero e metà ha l'età in cui si crea una famiglia

Martedì 9 Gennaio 2024 di Francesco Campi
Londra è una delle mete preferite per i giovani polesani che emigrano

ROVIGO - Non solo le culle vuote: allo spopolamento del Polesine, oltre alla sempre più bassa natalità, contribuisce anche una crescente fuga verso l’estero. Nel 2013 i polesani iscritti all’Aire, l’anagrafe dei residenti all’estero, erano 9.733, dieci anni dopo sono oltre il doppio, ben 20.485.

Un numero che supera anche quello dei residenti nel secondo comune più popoloso della provincia, Adria, che il primo gennaio dello scorso anno è sceso a 18.681. Una cifra cospicua, seppur percentualmente contenuta, poco meno del 9% dell’intera popolazione, in linea con la media del Veneto, che vale la 59. posizione in Italia, dopo gran parte del Sud, ma anche di svariate province del Nord, a cominciare da Belluno che con il 29,3% è ottavo, mentre Treviso è al 18. posto con il 16,9%.


IL CONFRONTO
Quello che balza agli occhi è l’incremento registrato negli ultimi anni. Il Polesine è la seconda provincia in Italia per l’aumento percentuale di iscritti all’Aire fra 2019 e 2023, il 39,7% in più. Da 14.667 di cinque anni fa ai 20.485 del 2023. Una fuga seconda in percentuale solo a quella di Mantova, altra provincia padana. Al 31 dicembre 2019, alla vigilia dello scoppio della pandemia, i polesani iscritti all’Aire erano già saliti a 15.946, mentre l’anno dopo sono passati a 17.092, arrivando a 18.632 il primo gennaio del 2022. Significativo che proprio nel 2022 Rovigo sia entrato nel novero dei 25 comuni veneti con il più alto numero di iscritti, mentre fino all’anno prima in questa classifica figuravano, nell’ordine, Venezia con 17.942, Padova con 14.280, Verona con 14.160, Vicenza con 8.553, Treviso con 7.874 e Belluno con 5.893, seguiti da Vittorio Veneto, Bassano, Castelfranco, Schio, Montebelluna, Borgo Valbelluna, Feltre, Conegliano, Valdagno, San Donà, Arzignano, Volpago del Montello, Montecchio Maggiore, Oderzo, Longarone, Marostica, Valbrenta, Portogruaro e Cordignano, quest’ultimo con 2.723 iscritti. Con i suoi 2.801 Rovigo nel 2022 ha superato proprio Cordignano.
Un aspetto importante è poi quello legato alle fasce d’età: il 17,5% dei polesani all’estero è minorenne, il 20,7% è fra i 18 e i 34 anni e il 25,7% ha fra i 35 e i 49 anni, mentre c’è un 17% nella fascia 50-64 anni e un 19,1% che è over 65. Seppur aumenti il numero dei pensionati che lasciano la propria terra, va evidenziato come il 56,4% dei polesani emigrati sia in età da figli: circa 10mila persone che tendenzialmente non faranno figli qui, sottraendo nascite alla già magra quota provinciale. Non a caso il 58,7% dei polesani all’estero è iscritto all’Aire per nascita. Nel Rapporto Italiani nel mondo 2023, presentato a novembre dalla Fondazione Migrantes, si sottolinea che «al 1. gennaio 2023 i connazionali iscritti all’Aire sono 5.933.418, il 10,1% dei 58,8 milioni di italiani residenti in Italia: mentre l’Italia continua inesorabilmente a perdere residenti (in un anno -132.405 persone, meno 0,2%), l’Italia fuori dell’Italia continua a crescere anche se in maniera meno sostenuta rispetto agli anni precedenti. E, al contrario di quanto capita per gli italiani in Italia, è sempre più giovane». Da gennaio a dicembre 2022 sono espatriati 82.014 italiani, meno 2,1% rispetto al 2021, anche se aumentano gli “indecisi”, ovvero chi vive all’estero, ma non cambia residenza. Per quanto riguarda le destinazioni, il 75,3% di chi è partito nel 2022 è andato in Europa, soprattutto nel Regno Unito, il 16,4%, mentre il 17,1% nel continente americano e il 10,5% ha scelto l’America Latina.

Ultimo aggiornamento: 07:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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