ROVIGO - La siccità resta particolarmente grave, ma le piogge degli ultimi giorni hanno dato un po’ di ossigeno al Po e per la prima volta si registra un arretramento del cuneo salino di 5-6 chilometri rispetto ai 40 chilometri raggiunti prima delle recenti precipitazioni. A sottolinearlo è l’Autorità distrettuale del fiume Po a margine della riunione di ieri dell’Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici nel distretto. «La siccità nell’area distrettuale del Po e più in generale nell’intera pianura Padana
PORTATA CRESCIUTA
Il valore attuale, si rimarca, «si conferma come particolarmente rilevante negli equilibri complessivi e, pur restando giocoforza al di sotto della quota ideale di 450 metri cubi al secondo, consente un immediato quanto provvidenziale arretramento del cuneo salino caratterizzato dall’intrusione delle acque salmastre nell’area del Delta: da 36-40
PROBLEMI A PONTE MOLO
Si è fermata, invece, la centrale di presa di Ponte Molo, dove il tasso di salinità rende quasi inutilizzabile a fini potabili l’acqua pur trattata dal dissalatore che Acquevenete ha noleggiato dalla Spagna e che è entrato in funzione a giugno e che è stato ora deciso di spostare a Corbola, dal momento che la centrale di prelievo di Garzara si trova a 45 chilometri dalla bocca di punta Maistra e nei giorni scorsi è stata lambita dall’acqua salata in risalita. Al tempo stesso è stata potenziata la centrale di Adria, in modo che le due centrali permettano, grazie all’interconnesione delle reti, di mantenere la fornitura di acqua potabile in tutto il Basso Polesine.
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