Rovigo. Il Pd finisce nel caos per i manifesti contro il sindaco Gaffeo: arriva Martella

Lunedì in città il segretario regionale: «È stata un’affissione non appropriata»

Sabato 3 Febbraio 2024 di Elisa Barion
I cartelloni affissi dal Pd contro il sindaco Gaffeo

ROVIGO - Dovevano essere dei manifesti a «scopo informativo», come aveva spiegato il segretario di circolo Giacomo Prandini, ma dentro al Pd hanno creato solo tanta confusione. L’affissione dei cartelloni formato 6x3 contro il sindaco Edoardo Gaffeo, che giovedì sono comparsi su oltre una quindicina di plance della città, ha fatto esplodere il caos nel partito.

La modalità di comunicazione scelta da una parte della segreteria comunale non è piaciuta. Scelta di cui, tra l’altro, non era stata messa al corrente l’intera direzione. Anzi, a quanto si sa, sarebbe stata una fuga in avanti di pochissimi esponenti. E alle prese di distanza della prima ora, con il passare del tempo, sono seguite azioni di protesta ben più eclatanti e significative. Una su tutte: la restituzione della tessera da parte di alcuni iscritti “storici” come manifestazione del proprio disappunto. È il caso di Raffaela Salmaso, già assessore della giunta Merchiori ed ex portavoce regionale di Donne democratiche del Veneto, e a quanto si dice anche Gabriele Frigato avrebbe fatto lo stesso.

La decisione di rispedire la tessera al circolo di appartenenza «viene presa a seguito di quanto successo nelle ultime settimane - spiega Salmaso nella lettera che accompagna la tessera - in particolare con l’affissione di mega manifesti che non rappresentano il pensiero della sottoscritta come di molti altri iscritti e cittadini di Rovigo. L’indignazione per tali gesti mi porta solo a non riconoscermi nel Partito Democratico di Rovigo». La situazione, insomma, è esplosiva.

ARRIVA MARTELLA

Tant’è che il segretario regionale dem Andrea Martella si è già attivato per un intervento che mira a riportare la calma. «Sarò a Rovigo lunedì per un confronto con il partito per una valutazione della situazione - spiega - non ritengo l’affissione di quei manifesti un gesto appropriato e opportuno. Credo non sia questo il modo per affrontare le questioni: dobbiamo dimostrare di saper alzare lo sguardo puntando sulle proposte per la città dei prossimi anni». In tanti, in queste ore, invocano il commissariamento del partito, ma il segretario regionale, sul punto, non intende aggiungere alcun commento.

Dal canto suo Graziano Azzalin, altro storico esponente del Pd rodigino, chiarisce: «È bene precisare, visto che in questi giorni mi hanno fermati in tanti per chiedermi cosa stesse facendo il Pd, che io dal 2020 sono stato cacciato dal partito e non ne faccio più parte. In questo momento ne sono ben contento, vista la distanza abissale da iniziative come quella dei cartelloni che trovo sbagliata sotto tutti i punti di vista. Faccio ancora parte, invece, del gruppo consiliare che non a caso si chiama “Pd con Edoardo Gaffeo sindaco”. E io a questo sono sempre rimasto coerente con gli impegni assunti con la città».

GIUNTA COMPATTA

Intanto il sindaco Edoardo Gaffeo ieri ha ringraziato quanti gli hanno espresso solidarietà «ma sulla questione non intendo aggiungere altro - ha detto - si commenta da sola. Anche Canale 5 mi ha chiamato per un’intervista, ma francamente cosa si può dire di una cosa del genere? Non credo che bassezze simili si siano mai verificate prima d’ora. Forse perché ho toccato qualcosa che non dovevo toccare?».

Per il sindaco sono giorni intensi: il 14 febbraio alle 23.59 diventeranno effettive le sue dimissioni, rassegnate a seguito dell’annuncio del Pd di uscire dalla maggioranza che lo ha sostenuto per 4 anni e 8 mesi, mentre le assessore della sua giunta iscritte al Pd, Mirella Zambello, Benedetta Bagatin e Giorgia Businaro, «si dissociano nella maniera più ferma e inequivocabile da questo modo di agire del partito rodigino - affermano insieme - ed esprimono piena solidarietà e stima umana e politica al sindaco Gaffeo e a tutti i componenti di giunta, in quanto ci siamo impegnate fin dall’inizio con spirito di squadra e servizio per la città. Molte sono le iniziative che la giunta sta cercando di concludere o di predisporre per la conclusione, prima dell’entrata in vigore delle dimissioni del sindaco, ma queste tristi vicende dilaniano una comunità politica e civile già profondamente ferita. Questi gesti che nulla hanno a che fare con la politica e la ricerca del dialogo squalificano chi li fa e non chi li subisce».

Ultimo aggiornamento: 17:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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