«Venite, mio figlio è caduto dal letto». Ma per la Procura è stata la madre

Mercoledì 13 Settembre 2023 di Francesco Campi
«Venite, mio figlio è caduto dal letto». Ma per la Procura è stata la madre

​ROVIGO - Era stata la mamma, in lacrime, a chiamare il 118, spiegando che il suo bambino di appena tre mesi era caduto dal letto ed era in gravi condizioni. Il piccolo era stato poi portato dal Delta del Po, dove viveva con la sua famiglia, direttamente all’ospedale di Padova con l’elisoccorso, visto il preoccupante quadro clinico. Un bambino che già soffriva di una grave patologia congenita, la sindrome di Sotos, chiamata anche gigantismo infantile o gigantismo cerebrale, che provoca ipercrescita fisica e macrocefalia, oltre a ritardi del linguaggio e dello sviluppo psicomotorio.

Dopo il ricovero è sopravvissuto appena dieci giorni. E la sua morte, dopo i primi accertamenti medici, ha portato in carcere la mamma, che secondo l’ipotesi accusatoria formulata della Procura di Rovigo avrebbe provocato le lesioni poi risultate letali al piccolo, scuotendolo.

SINDROME DEL BIMBO SCOSSO

Un comportamento che provoca quella che è definita, appunto, “sindrome del bambino scosso”. Una tragedia da qualsiasi parte la si osservi. Doppia per la madre, dilaniata dal dolore per la perdita del figlio e per l’accusa che le viene rivolta e ora lontana anche dall’altro figlio piccolo, di poco più grande di quello tragicamente scomparso. A difenderla è l’avvocato Michela Marangon di Porto Viro, che spiega come la donna sia «distrutta» e che «come difesa stiamo facendo tutti i passi necessari perché venga chiarito bene cosa possa essere accaduto e, soprattutto, chiederemo che il Tribunale del riesame valuti la possibilità di una misura più leggera della custodia cautelare in carcere». Una donna giovane, originaria del Marocco e per questo lontana da radici e familiari, che insieme al marito ha costruito la propria famiglia in Polesine. Una famiglia unita, senza problemi. Lei era sola in casa con i due bambini, quando tutto è accaduto. Era il giorno di ferragosto. Poi, la corsa in ospedale, la lenta agonia e, il 25 agosto, la notizia della morte.

LE INCONGRUENZE

Una morte “sospetta” secondo i medici dell’ospedale di Padova, che hanno giudicato la sintomatologia incongruente rispetto al racconto della mamma, ovvero che il piccolo fosse caduto dal letto. Per questo, è stata segnalata la cosa alla Procura di Rovigo e sono state subito avviate le indagini. L’autopsia sul piccolo corpicino è stata eseguita il 31 agosto. Poi, sulla base dei primi elementi riscontrati dai medici, la Procura ha chiesto ed ottenuto dal giudice per le indagini preliminari la misura cautelare della custodia in carcere per la mamma, alla quale è stata data applicazione il 6 settembre dalla Squadra mobile di Rovigo, alla quale sono state delegate le indagini. Nell’udienza di convalida dell’arresto, la mamma ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere alle domande, come strategia difensiva. Il referto completo dell’autopsia da parte del medico legale nominato dalla Procura di Rovigo, il dottor Lorenzo Martinelli, arriverà fra due mesi. All’esame autoptico ha preso parte anche il consulente nominato dalla difesa, il dottor Massimo Roccato di Adria. Esami che dovranno prendere in considerazione anche la patologia genetica della quale soffriva il piccolo per capire se e come possa aver influito. Sulla sindrome del bambino scosso, Shaken Baby Syndrome, il 21 settembre, a Roma, verrà presentato il “Primo studio quali quantitativo realizzato in Italia sulla Shaken Baby Syndrome”, nato dalla progetto della Fondazione Terre des Hommes Italia, che ha portat anche ad una campagna di sensibilizzazione nazionale, “Non scuoterlo”, realizzata anche in collaborazione con il Centro regionale per la diagnostica del bambino maltrattato dell’Azienda ospedaliera di Padova. «La Sbs – spiega l’associazione - è una forma di maltrattamento che si verifica quando un lattante o un bimbo piccolo è violentemente scosso: lo scuotimento violento anche solo per pochi secondi è potenzialmente causa di lesioni gravi. Scuotere i bambini è sempre pericoloso, in particolare per quelli sotto l’anno di età che sono più a rischio di subire lesioni».

Ultimo aggiornamento: 14 Settembre, 10:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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