Un futuro di negozi per sei aree della città: oltre 50.000 metri quadri "degradati"

Sabato 24 Giugno 2023 di Elisa Barion
via Chiarugi a Rovigo

ROVIGO - La pianificazione urbanistica, dopo il Piano di assetto del territorio approvato dal consiglio comunale nel lontano 2012, è stata paralizzata. E non per settimane o mesi: la frenata è durata quasi 10 anni. Una decade che si è tradotta in mancati investimenti, occasioni perse e impoverimento, anche economico, del tessuto commerciale. Solo dal 2021 in poi, sostiene l'assessore all'Urbanistica Luisa Cattozzo, «la situazione pianificatoria è stata sbloccata» attraverso un lavoro di proporzioni titaniche «del quale ringrazio gli uffici comunali che hanno compreso l'urgenza in città, dando efficacia alla strumentazione urbanistica». Per questo il consiglio comunale ha inanellato una serie di approvazioni e adozione di varianti: perché adesso l'amministrazione ha impresso un'accelerazione ai vari provvedimenti che culminerà «in autunno, quando in aula approderanno la variante generale al Piano degli interventi e quella al centro storico».
In questa ottica è stata adottata l'undicesima variante parziale al Piano degli interventi, detta "variante commercio": uno strumento che «per gli operatori economici - spiega Cattozzo - rappresenta un riferimento certo di cosa significhi investire a Rovigo e dall'altro restituisce una visione complessiva delle situazioni da governare».
Secondo il lavoro pianificatorio alla base, le medie strutture di vendita di qualsiasi tipologia commerciale della Rovigo del futuro potranno trovare spazio, se l'investitore deciderà di stabilirsi al di fuori del centro storico, in sei aree definite degradate e queste sono state individuate in una piccola area interclusa in zona centro commerciale La Fattoria di 6.500 metri quadri, un'area tra le vie Manfredonia e Chiarugi di 40.500 metri quadri sul retro della ferrovia dove ora esiste un vecchio insediamento produttivo dismesso, in via Goldoni un'area di 7.500 metri quadri, due in viale Porta Po e un'area di viale Porta Adige che altro non è che l'ex sito Enel.


IL PERCORSO
È necessario fare un passo indietro per capire come si sia arrivati a questa classificazione. «Le aree degradate individuate dalla precedente amministrazione nel 2016 - spiega Cattozzo - erano otto, poi non si è più dato seguito agli indirizzi politici e si è registrato, a partire dal 2017, un blocco temporale dovuto all'uscita della legge regionale sul consumo di suolo e tutte le varianti sono state congelate a fronte della necessità che il consiglio comunale si adeguasse alla legge. La nostra amministrazione ha realizzato l'adeguamento e nel novembre 2021 siamo partiti con l'illustrazione del Piano del sindaco». Da allora è seguito un lungo periodo «fatto di analisi e approfondimenti su come siano distribuite le strutture di vendita in città, dagli esercizi di vicinato alle medie strutture, fino alle grandi». Queste ultime sono solo due «e sono normate dalla Regione. La variante adottata, invece, è un adeguamento alla legge regionale 50/2012, ma ha competenza limitatamente alle medie strutture di dimensioni comprese tra i 251 e i 2.500 metri quadri. Questa legge prevede un approccio sequenziale: prima l'individuazione dal punto di vista cartografico del centro urbano e fissa i criteri per dare gli indirizzi di preferenza di dove possono andare a insediarsi le strutture commerciali. La priorità è nei centri storici, per evitare la diffusione di vuoti urbani, a seguire fa sì che trovino insediamento dentro al centro urbano, a seguire nelle aree degradate fuori del centro e solo in ultima istanza consente la realizzazione di nuove strutture. Le aree degradate sono sei e sono definite tali sotto i profili socioeconomico, edilizio e urbanistico. Perché uno dei principi della legge è che l'area degradata torni a nuova vita. La cosa più importante fatta in questa variante è che se la legge prevede uno standard minimo di dotazioni di parcheggi in aree commerciali, noi abbiamo esteso questa facilitazione, favorendo massivamente gli insediamenti in centro storico e nel centro urbano. Sono stati individuati i parametri di parcheggi richiesti che innanzitutto favoriscono l'insediamento di negozi di vicinato».
 

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