Rubata la moto che non esiste: è un prototipo unico. Ricompensa di tremila euro a chi la troverà

Venerdì 23 Febbraio 2024 di Francesco Campi
Pierluigi Begossi

LENDINARA (ROVIGO) - Una moto rubata. Una moto che non esiste. Perché, di fatto, si tratta di un prototipo unico al mondo, la "ProtoGini", usata in pista dal pilota Pierluigi Begossi, del Motoclub dei Rapaci, che proprio il mese scorso è stato premiato durante la cerimonia dei "Caschi d'oro" di Motorsprint insieme a Marco Miranda, suo compagno di club, per la vittoria nel Trofeo Moto Guzzi Fast Endourance 2023.

Il pilota la teneva a casa sua a Lendinara, ma sabato sera l'aveva caricata insieme ad una Aprilia sul carrello che tiene proprio di fronte a casa. Nella notte, però, qualcuno ha spostato il pesantissimo carrello, ne ha forzato il portellone ed ha prima maldestramente tentato di rubare l'Aprilia, non riuscendo però a farla partire ed abbandonandola poco distante. L'altra, invece, sono riusciti ad accenderla e sono saliti in sella fuggendo via.


Rubata la moto prototipo: è unica


Secondo le testimonianze dei vicini, almeno due persone, dal momento che attorno alle 3 si sono sentite delle voci. Una fuga folle nel buio e nella nebbia in sella a una moto potente, con le gomme lisce, senza targa e senza fari, perché essendo da agonismo non ha nulla di tutto ciò. Chi ha rubato quella moto probabilmente non era consapevole che quella moto, che non esiste, fosse invendibile.


Però, per il Motoclub dei Rapaci e per Begossi ha un valore inestimabile: «Di quelle moto lì ce ne sono sei, ma quella era la prima completata perché le altre cinque sono ancora in lavorazione. Si tratta di un prototipo al quale stiamo lavorando da tempo e domenica pomeriggio dovevamo andarla a testare a Pomposa. Per noi è il frutto di duro lavoro, di passione, di prove, di un percorso per arrivare alle gare. Chi l'ha rubata non so sinceramente cosa se ne possa fare: nel mondo delle corse ci conosciamo un po' tutti, quella moto è unica e quindi riconoscibile. E anche volendo smembrarla e vendere i pezzi è la stessa cosa, perché molti sono fatti artigianalmente, al tornio. Per questo avevo anche pensato che potesse averla rubata qualcuno che magari sapesse che moto era, ma lo credo poco probabile. A meno che non sia solo un dispetto personale, ma anche questo non credo. Anche perché io, vista la mia passione, ho varie moto, ma le tengo in casa. Il carrello è davanti a casa mia, una strada chiusa, da almeno cinque anni. Ora siamo in difficoltà perché il campionato si avvicina e la moto non c'è più».


Tremila euro di ricompensa a chi la trova


A conferma della volontà di ritrovarla il prima possibile, è stata anche offerta una ricompensa a chi la ritrovasse, di ben 3mila euro. Per quanto riguarda i dettagli tecnici, il numero di motore è ER650AEA17709 e la testata è punzonata N'001 sul lato destro. Gli appassionati locali e non sono tutti allertati.

Ultimo aggiornamento: 13:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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