Iras privatizzato entro fine anno: l'annuncio della Regione ai sindacati

L'incontro con l’assessore regionale Manuela Lanzarin e il commissario Tiziana Stella

Martedì 7 Novembre 2023 di Francesco Campi
L'Iras di Rovigo

ROVIGO - Il bando per l’esternalizzazione del servizio di assistenza dell’Iras dovrebbe essere pronto già entro fine anno. E nel 2024 la più grande casa di riposo pubblica del Polesine, un simbolo di Rovigo, che andrà al voto, sarà di fatto gestita da un soggetto privato. Una gestione con la concessione del servizio che dovrebbe essere limitata a una dozzina di anni, il tempo necessario per permettere all’Iras di incassare dai canoni di concessione, in gran parte anticipati, i soldi necessari per abbattere l’ingente mole di debiti che si ritrova sulle spalle, arrivando al saldo-stralcio di una massa debitoria che un anno esatto fa assommava a 11,6 milioni, 4,7 dei quali verso le banche.
Un passaggio non indolore, ma che permetterà di conservare in vita l’Iras e il posto di lavoro dei suoi dipendenti, che però verranno passati in blocco al privato. Su tutto, la garanzia delle clausole sociali che saranno inserite nell’appalto e che serviranno a tutelare i livelli occupazionali e di trattamento giuridico-economico dei lavoratori, anche se alcuni aspetti sono comunque avvolti da dubbi. Come quello sul futuro dei tanti precari, vero i quali Iras e Regione sembrano intenzionati a trovare una strada che possa offrire delle garanzie.
 

L’INCONTRO
Questo è quello che ieri l’assessore regionale Manuela Lanzarin ha confermato ai rappresentanti di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl Davide Benazzo, Franco Maisto e Cristiano Pavarin in un incontro riservato a Venezia alla presenza, oltre che del commissario straordinario di Iras Tiziana Stella, anche del team legale al quale è stato affidato il compito di seguire il percorso. Non una sorpresa, a dispetto dei tanti colpi di scena che nell’ultimo anno hanno caratterizzato le vicende legate all’Iras e in particolare la trattativa, tutta in salita, con il Comune di Rovigo, poi naufragata, per l’ambizioso accordo di programma per il futuro di Casa Serena. Proprio su Casa Serena si attende il pronunciamento del Tar, dinnanzi al quale il Comune ha presentato quattro diversi ricorsi, uno principale e tre incidentali, praticamente impugnando tutti gli atti del commissario e della giunta regionale dallo scorso dicembre a oggi. La strada verso l’esternalizzazione sarà imboccata a prescindere da quello che sarà l’atteso verdetto del Tar, anche perché i tempi su quel fronte non sono certi, visto che la sentenza di primo grado sarà comunque impugnata dalla parte soccombente. Ecco che si va avanti verso la cessione temporanea a un gestore privato dei servizi di assistenza ai circa 280 ospiti di San Bortolo, secondo il piano già valutato dalla società di consulenze Kpmg.
In vista di questo, il direttore dell’Iras Giovanni Luca Avanzi, che dal primo ottobre è andato in pensione, è stato richiamato con un nuovo incarico a tempo determinato, per ora fino al 30 novembre, senza retribuzione. E garibaldinamente ha risposto: “Obbedisco”.
 

IL DECRETO
Come si legge nel decreto del commissario Stella del 29 settembre, «a seguito dell’interruzione delle interlocuzioni con il Comune di Rovigo in ordine alla valutazione delle conseguenze della dismissione di Casa Serena, elemento fondante del piano di risanamento dell’Iras approvato con decreto commissariale del 24 aprile 2023, è stata individuata una linea di azione alternativa all’ipotesi iniziale di mantenere tutta la gestione in capo a Iras, seppur concentrata nel solo centro di San Bortolo.

In tal caso, la futura gestione dell’Iras potrebbe essere affidata a un soggetto terzo, per cui la nomina del nuovo direttore generale deve tenere conto dell’opportunità di non consolidare situazioni che potrebbe rivelarsi a distanza di pochi mesi non più funzionali e eccessivamente onerose per un Iras assegnatario di funzioni limitate alla gestione del piano di risanamento finanziario e della conservazione del patrimonio».

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