ROVIGO - Ha impugnato un coltello inseguendo e minacciando il figlio che, fortunatamente, è riuscito a mettersi in salvo prima di testare le reali intenzioni del genitore.
Sarebbe stato proprio questo eccesso del padre, il 23 gennaio scorso, ad averlo spinto, insieme alla madre e alla sorella, a lasciare la casa del genitore per trasferirsi dall'altra sorella che già viveva in un'altra abitazione, anche se non molto lontana da quella di famiglia. Una decisione che l'uomo, un 65enne lendinarese, attivo come intermediatore nelle compravendite dei cavalli, non avrebbe preso affatto bene. Ha continuato a presentarsi a casa della figlia per chiedere che la moglie e l'altra figlia (non il figlio con il quale i rapporti erano rimasti tesi), tornassero a casa. E, secondo quanto i familiari hanno poi raccontato ai carabinieri, minacciava anche loro di morte, ripetendo: «Vegnì a ca', sinò ve copo».
Un quadro che ha portato a una denuncia per stalking, in seguito alla quale è stato disposto il divieto di avvicinamento e comunicazione nei confronti dei propri familiari. Anche perché il 65enne ha alle spalle un precedente non proprio edificante. Nel maggio 2013, infatti, dopo aver chiuso la moglie fuori di casa, si era barricato dentro impedendo a chiunque di entrare, nemmeno per recuperare il macchinario per l'ossigeno del quale la donna ha bisogno per far fronte a una delicata condizione di salute.
© RIPRODUZIONE RISERVATA Sarebbe stato proprio questo eccesso del padre, il 23 gennaio scorso, ad averlo spinto, insieme alla madre e alla sorella, a lasciare la casa del genitore per trasferirsi dall'altra sorella che già viveva in un'altra abitazione, anche se non molto lontana da quella di famiglia. Una decisione che l'uomo, un 65enne lendinarese, attivo come intermediatore nelle compravendite dei cavalli, non avrebbe preso affatto bene. Ha continuato a presentarsi a casa della figlia per chiedere che la moglie e l'altra figlia (non il figlio con il quale i rapporti erano rimasti tesi), tornassero a casa. E, secondo quanto i familiari hanno poi raccontato ai carabinieri, minacciava anche loro di morte, ripetendo: «Vegnì a ca', sinò ve copo».
Un quadro che ha portato a una denuncia per stalking, in seguito alla quale è stato disposto il divieto di avvicinamento e comunicazione nei confronti dei propri familiari. Anche perché il 65enne ha alle spalle un precedente non proprio edificante. Nel maggio 2013, infatti, dopo aver chiuso la moglie fuori di casa, si era barricato dentro impedendo a chiunque di entrare, nemmeno per recuperare il macchinario per l'ossigeno del quale la donna ha bisogno per far fronte a una delicata condizione di salute.
