ROVIGO - Una storia che, purtroppo, si ripete ogni anno. E che, fortunatamente, ogni anno vede la polizia provinciale mettere nel carniere i cacciatori che ricorrono a strumenti vietati, come i richiami elettroacustici.
AUTO CIVETTA
E, per non dare nell’occhio, gli uomini del Reparto operativo di Rovigo si sono mossi utilizzando auto civetta, “in borghese”, ovvero non quelle d’ordinanza, con i riconoscibili segni identificativi, muovendosi nel territorio interessato dalla caccia alla piccola selvaggina migratoria. Una doppia battuta, nelle giornate di mercoledì 20 e giovedì 21 che ha avuto esito fruttuoso, portando a sorprendere in due distinti appostamenti, le due coppie di cacciatori intenti ad utilizzare i richiami acustici a funzionamento elettromagnetico.
Strumenti in grado di attirare innaturalmente gli uccelli, dei quali la legge vieta sia l’uso che la detenzione perché tendono a far concentrare, in maniera del tutto innaturale, un numero enorme di esemplari della specie della quale viene riprodotto il canto, così da dar vita a vere e proprie “mattanze” di uccellini. Uditi i suoni vietati e localizzati i cacciatori con i binocoli, è poi scattato il doppio blitz. Gli occupanti degli appostamenti, sorpresi dall’arrivo della polizia provinciale, dopo aver frettolosamente spento i richiami, hanno tentato goffamente di nasconderli. Ma gli agenti sono riusciti a stanare e sequestrare tutti i dispositivi illegali. Identificati i quattro cacciatori, gli uomini della polizia provinciale hanno proceduto a redigere i relativi verbali ed a sequestrare gli apparati vietati, inclusi gli amplificatori, nonché i rispettivi fucili.
LE DENUNCE
I quattro sono stati denunciati per attività di caccia con mezzi vietati e segnalati per la revoca delle licenze di caccia. L’operazione della polizia provinciale di Rovigo arriva mentre ancora non si è spenta l’eco dell’intervento dei giorni scorsi dei colleghi veronesi, che hanno arrestato un “cacciatore” che aveva catturato con mezzi illegali ben 191 esemplari di fauna selvatica, di cui circa la metà di specie protette. La stagione venatoria si è aperta, come di consueto la terza domenica di settembre, il 19, e terminerà il 31 gennaio, anche se per alcune specie, come combattente, merlo, fagiano, starna, quaglia, coniglio selvatico e lepre, la chiusura è anticipata, mentre per la tortora si è già chiusa.