All'ex-manicomio spazi per servizi socio–sanitari e per alloggi: l'ambizioso piano del Comune

Giovedì 31 Marzo 2022 di Francesco Campi
L'ex ospedale psichiatrico di Granzette

ROVIGO -  Dopo l’abbandono da parte dell’associazione “I luoghi dell’abbandono”, a dicembre, il futuro dell’ex ospedale psichiatrico di Granzette era rimasto sospeso in un limbo dal quale esce ora con un progetto che vede scendere direttamente in campo il Comune di Rovigo e che prevede un ambizioso piano di  recupero e rilancio con la realizzazione di spazi per servizi socio–sanitari e per alloggi per studenti e personale sanitario. Un modo per far rivivere non solo l’ex manicomio ma l’intera frazione di Granzette, che ha già mosso i primi passi anche se lo snodo fondamentale è il bando nazionale per «investimenti in progetti di rigenerazione urbana, pari a 300 milioni di euro per l’anno 2022, volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, nonché al miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale».


CACCIA AI FONDI

Solo nel caso di ottenimento del finanziamento il progetto partirà, ma da parte dell’amministrazione comunale filtra un notevole ottimismo. Tanto che il progetto, a grandi linee, è stato preannunciato ieri pomeriggio nel corso dell’incontro pubblico fra Giunta e consiglieri comunali sui “progetti strategici di rigenerazione urbana” all’Innovation Lab di via Badaloni. Oltre a fare il punto sui progetti per l’ex ospedale Maddalena, per parco Langer, per l’area ex Gabar di viale Oroboni, nonché quelli del bando “Italian city branding” che comprendono il recupero dell’ex caserma dei vigili del fuoco di via Donatoni, della piazzetta Annonaria, dell’ex forno comunale e il palazzo ex comando Polizia locale di piazza Garibaldi, oltre, naturalmente, a quelli della “Cittadella tributario-archivistica” nell’ex Caserma Silvestri e del nuovo Tribunale nell’ex Questura, l’assessore all’Urbanistica Luisa Cattozzo ha presentato per la prima volta il progetto per l’ex manicomio.

OCCASIONE DA COGLIERE

«La possibilità in capo ai comuni capoluogo per un valore di progetto ammissibile di 20 milioni di euro - ha detto - era un’occasione da cogliere, per cui abbiamo subito attivato un rapporto molto proficuo con la direzione dell’Ulss e devo ringraziare la dottoressa Simionato che veramente in maniera spedita è riuscita ad attivare la procedura per mettere il sito nella disponibilità del Comune, perché è un requisito del bando. Dalla direzione dell’Ulss c’è piena disponibilità anche perché il Covid ha fatto emergere bisogni importanti e ha la necessità di creare degli alloggi, per personale medico, per studenti, per personale infermieristico e dei servizi legati allo stato psicologico che si è prodotto con la pandemia. L’idea è di un percorso di co-progettazione per individuare funzionalità miste che possano favorire il recupero di un’area e una ricucitura del tessuto urbano della città. C’è una metratura di circa 25mila metri quadri e l’area verde più importante ed estesa della città».
La scadenza della domanda era oggi, ma è stata procrastinata al 30 aprile. «Comunque noi siamo già pronti per caricare la proposta», rimarca l’assessore. Intanto l’Ulss 5 ha già fatto la propria parte: lunedì, infatti, il direttore generale Patrizia Simionato ha firmato la deliberazione con la quale l’azienda sanitaria polesana, si impegna alla concessione dell’ex ospedale psichiatrico di via Chiarugi in comodato d’uso gratuito al Comune di Rovigo per 30 anni.

LA DELIBERA

Nella delibera si spiega che il Comune si è impegnato, «nell’eventualità in cui risultasse beneficiario del contributo, di attivare un rapporto di collaborazione e co-progettazione con l’Azienda Ulss 5 Polesana, finalizzata alla realizzazione di spazi a uso dei servizi sociali, socio–sanitari nonché a uso alloggio per studenti e personale sanitario in linea con le finalità del decreto, nonché contestualmente a restituire il bene in argomento, in caso di mancato ottenimento del finanziamento dell’intervento da parte del Ministero dell’Interno».
Un ulteriore passaggio, al quale è subordinata l’efficacia del contratto di comodato, è l’autorizzazione da parte del Ministero per i Beni culturali e le attività culturali e per il turismo, perché l’ex manicomio è un bene dichiarato di interesse culturale, ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio. Inoltre, per dar vita al progetto di “miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale”, il Comune dovrà poi aggiornare gli strumenti urbanistici.
 

Ultimo aggiornamento: 15:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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