DELTA DEL PO - Così vicini, così lontani: il parco regionale del Delta del Po veneto e il suo omologo ferrarese sono a un passo dalla fusione in un'unica realtà amministrativa, con la nascita di un ente interregionale, ma proprio alla vigilia del possibile "matrimonio", tutto è stato ad un passo dal saltare. Il motivo? La caccia. Più che i campanili, quindi, i fucili: sono stati i timori sulla possibilità di un limite agli accessi delle doppiette in valli e lagune a far scattare tutte le pressioni del caso che hanno fatto vacillare il tavolo di confronto. Sono mesi e mesi che la Regione Veneto e la Regione Emilia Romagna, insieme ai rispettivi vertici degli Enti parco, ai tecnici e ai rappresentanti dei ministeri dell'Ambiente e quello dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo a capo del quale siede Dario Francescihini, ferrarese doc, si incontrano per definire una bozza di accordo.
Ultimo aggiornamento: 12:54
© RIPRODUZIONE RISERVATA Hai scelto di non accettare i cookie
La pubblicità personalizzata è un modo per supportare il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirti ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, ci aiuterai a fornire una informazione aggiornata ed autorevole.
In ogni momento puoi modificare le tue scelte tramite il link "preferenze cookie".