Tamponi, scatta il test a tappeto per il personale della sanità

Mercoledì 18 Marzo 2020 di Francesco Campi
SANITA' L'Ulss Polesana inizia i controlli a tappetto per il proprio personale
ROVIGO È un 62enne altopolesano il 31esimo caso di contagio da Coronavirus accertato in provincia di Rovigo. Si tratterebbe sempre di un contagio “esterno”, che pare essere avvenuto in Emilia Romagna. «Il Polesine sta tenendo bene dal punto di vista del numero di casi positivi – spiega il direttore generale dell’Ulss 5 Antonio Compostella -, ma qualche altra situazione chiaramente ce l’aspettiamo. A livello veneto, siamo nel pieno della fase di infezione, sia per numerosità che complessità delle conseguenze perché diventa sempre più necessaria l’azione di isolamento. Oggi stiamo raccogliendo conseguenze di ciò che il virus ha seminato 9-12 giorni fa. Dal 9 marzo, infatti, sono entrate in vigore le azioni di contenimento e, visto che il tempo di incubazione va da 3-4 giorni fino a 14, quindi mediamente una decina, dal 20 al 22 di marzo, se le azioni hanno funzionato, dovremmo iniziare a vedere la curva, che al momento sta salendo, che inizia una fase stazionaria, di plateau. Tutte le età sono coinvolte, persone di 19 anni, persone anziane, parecchi nella fascia fra 55 e 65 anni. Come casistica, è frequente una febbre che compare, va via per un paio di giorni e poi ricompare. In questo caso, o qualora abbiate un sospetto perché a contatto con una persona positiva, contattate il medico di famiglia che poi contatterà l’azienda, oppure il numero verde aziendale o il 118. Ma non recatevi direttamente al pronto soccorso».
I CONTAGIATI
Ieri, accanto ai 31 pazienti positivi, 22 dimessi e in isolamento domiciliare, 9 ricoverati in Malattie infettive, uno dei quali però sembrerebbe essersi aggravato, e 2 ricoverati in Terapia intensiva al San Luca di Trecenta, hub provinciale per il Covid-19, le persone in isolamento cautelare domiciliare hanno raggiunto quota 465. Schizzato verso l’alto il numero di tamponi eseguiti, passati dai 195 di lunedì ai 308 di ieri, ben 108 dei quali in attesa di risposta. È l’effetto delle nuove disposizioni sui test.

TAMPONI A TAPPETO
Come spiega Compostella, infatti, da lunedì, secondo le indicazioni del presidente del Veneto Luca Zaia, si è intensificata l’azione di esecuzione di tamponi: «Accanto ai test per i casi sospetti, eseguiremo i tamponi anche a tutti i dipendenti dell’Ulss, ai medici di medicina generale, ai pediatri di libera scelta, ai farmacisti, agli specialisti ambulatoriali e al personale delle case di riposo e delle cooperative che vi operano. Un’azione che richiederà diversi giorni, perché anche cercando di farne il maggior numero possibile, oltre un centinaio al giorno, poi il problema diventa quello della processazione dei laboratori».

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A fronte di una crescita del numero dei tamponi, insomma, diminuisce la rapidità di risposta. Motivo per cui, spiega il direttore generale dell’Ulss, «stiamo eseguendo i tamponi al personale che è in prima linea, per garantire la sua preziosa operatività- Per quanto riguarda l’esecuzione in maniera ancora più estesa dei tamponi, per i cittadini, per strada, attendiamo indicazioni, perché al momento il protocollo è questo».

I PIANI D’EMERGENZA
Sul fronte dei piani di emergenza, con l’attività ambulatoriale e chirurgica non urgente sospesa, la Terapia intensiva “ordinaria” è stata rafforzata con un posto letto aggiuntivo a Rovigo e uno ad Adria: «Sono per i pazienti non Covid-19 positivi – spiega Compostella -, perché ci sono sempre anche le altre patologie. Per i pazienti con Coronavirus che hanno bisogno di assistenza respiratoria con ventilazione meccanica, abbiamo già pronti 10 letti di Terapia intensiva a Trecenta, due dei quali attualmente occupati, altri 10 li attiveremo appena arriveranno i ventilatori già ordinati dalla Regione. Sempre a Trecenta, ci sono anche 20 posti di Terapia subintensiva e 20 di Malattie infettive per i pazienti che hanno bisogno di assistenza normale. Già sono entrati in servizio una trentina di nuovi assunti».

CONTROLLI NELLE AZIENDE
Nel frattempo sono iniziati anche i controlli nelle aziende da parte dello Spisal: «Questa attività di controllo è volta a valutare la garanzia di sicurezza dei lavoratori, non ha nessun intento punitivo, l’obiettivo è che vengano garantite adeguate norme di sicurezza. Già sono state valutate quattro aziende, in un paio sono state date indicazione per perfezionare livelli di sicurezza, in altre due i livelli sicurezza erano assolutamente corretti. Se ci troveremo di fronte a situazioni di gravità, non ci sarà tolleranza».
 
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