Attese torride davanti all'ambulatorio: La protesta dei pazienti: «Porta chiusa, si aspetta il medico in un caldo soffocante»

Giovedì 31 Agosto 2023 di Anna Nani
Attese torride davanti all'ambulatorio

CORBOLA (ROVIGO) - Proteste per le attese "roventi" all'ambulatorio medico. Con il caldo asfissiante dei giorni scorsi diversi residenti hanno lamentato i disagi legati agli appuntamenti con il medico di base, il cui ambulatorio è stato messo a disposizione dall'Amministrazione comunale nel Centro servizi Villa Agopian di Corbola. A far partire le proteste un signore che lamentava di essersi recato alle 14.20 all'appuntamento col medico assieme alla moglie e di aver trovato la porta chiusa: «C'era una calura di 40 gradi circa, ho avuto difficoltà a entrare in struttura.

Avevamo quasi deciso di tornare a casa perché iniziavo a faticare a respirare, per fortuna è arrivato il medico».


Una situazione simile è capitata a un altro anziano: «La stessa situazione è capitata a me la settimana scorsa. Mi sono presentato all'appuntamento previsto per le 13.30 con un quarto d'ora d'anticipo e mi sono rifugiato nel gazebo antistante l'entrata in attesa del medico. Caldo torrido, le sedie in plastica avevano raggiunto una temperatura elevata. Credo, e mi rivolgo a chi può porre rimedio a questa situazione davvero incresciosa, di mettersi nei panni di persone anziane che hanno appuntamenti col medico solo in questi orari: 13.30/15.30. Il rispetto per queste persone è la prima cosa da mettere in pratica. Nel 2023 credo che sia improponibile una tale situazione: d'inverno al gelo, d'estate in un forno».


LA REPLICA
A cercare di dirimere la questione è la vicesindaco Sarah Crepaldi: «L'ambulatorio messo a disposizione ha al suo interno una sala d'aspetto che serve per far accomodare coloro che arrivano per la visita, ma di certo non ore prima come ha sempre funzionato. Il dottore gestisce in proprio gli appuntamenti, non è dotato di segretaria, per cui l'unica cosa che possiamo fare è cercare di sensibilizzarlo a mettere in atto una sorta di preapertura di un quarto d'ora. Certo che se si ha un appuntamento, che quindi è fissato, alle 15.30 non ha senso presentarsi mezz'ora prima, anche perché non si perde il posto. Del resto vorrei anche puntualizzare che a noi come ente non è mai arrivata nessuna segnalazione in merito al disagio dei nostri compaesani, altrimenti saremmo intervenuti prima».
Il sindaco Michele Domeneghetti, infine, puntualizza: «Come amministrazione abbiamo messo a disposizione del medico l'ambulatorio, ed è a sua discrezione gestirlo. Come funzionava un tempo con i vecchi medici che avevano l'ambulatorio di proprietà era loro discrezione aprire un quarto d'ora prima. Ovvio che se il medico proviene da un'altra sede può aprirlo solo in quel momento. Hanno ragione coloro che arrivando giusti all'appuntamento trovano il medico in ritardo, cosa che può capitare, meno se invece si presentano mezz'ora prima».

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