Pesca in allarme per il caro gasolio: a rischio l'intero comparto

Mercoledì 9 Marzo 2022 di Anna Nani
Pesca in allarme per il caro gasolio: a rischio l'intero comparto

PORTO TOLLE- Il mondo della pesca ha dichiarato lo stato di agitazione delle marinerie contro il caro gasolio che rischia di mettere in ginocchio l'intero comparto. «È fondamentale che il Governo intervenga e lo faccia velocemente commenta il presidente della Regione Luca Zaia -.

Il blocco improduttivo delle marinerie ci porta realmente verso una situazione di estrema gravità. Da parte della Regione garantisco totale e piena disponibilità a portare avanti l'istanza che viene dal mondo della pesca». Anche se il primo passo sarà quello di farsi interprete alla Conferenza delle Regione, per Zaia resta fondamentale un segnale da parte del Governo: «Si rischia la paralisi del paese, passando da un lockdown sanitario a uno economico».


LE INIZIATIVE

Sullo stesso tema interviene anche l'assessore regionale alla pesca Cristiano Corazzari che due settimane fa aveva scritto al ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli e al sottosegretario alla pesca Francesco Battistoni chiedendo un intervento per scongiurare la crisi del settore. «Il caro gasolio che sta coinvolgendo anche il gasolio agevolato usato dai motopescherecci, sta influendo pesantemente sulle attività già duramente colpite dalla riduzione delle giornate di pesca e dalla crisi economica connessa agli effetti dell'emergenza sanitaria Covid-19 dichiara Corazzari le spese per il carburante incidono fino a oltre 50 per cento sui costi che le aziende ittiche devono sostenere e spesso le imprese non riescono a coprire le voci di spesa con i ricavi. La situazione è davvero difficile. La successione di eventi nefasti negli ultimi tre anni, tra crisi economica da Covid, riduzione delle giornate di pesca e ora il rincaro del gasolio sta spingendo molte imprese verso la chiusura con gravissime ripercussioni di tipo economico e sociale dei principali centri pescherecci del Veneto, quali Caorle, Chioggia e Porto Tolle».


AZIONE COORDINATA

Concorde sulla necessità di un intervento anche Arturo Lorenzoni, portavoce dell'opposizione in consiglio regionale, che in questi giorni ha incontrato prima il presidente della provincia di Rovigo, Enrico Ferrarese e poi Confindustria Venezia-Rovigo. Con Paolo Armenio, vicepresidente con delega del Polesine e Massimo Barbin, il direttore territoriale di Rovigo, Lorenzoni ha discusso della crisi derivante dagli alti costi dell'energia che sta mettendo in seria difficoltà le attività economiche. «È necessario costruire un'azione coordinata tra le pubbliche amministrazioni e le imprese per dare risposte efficaci conclude Lorenzoni -. Ho dato la mia disponibilità ad avviare al più presto un tavolo tecnico in Regione tra i rappresentanti del mondo produttivo, Enel, la Soprintendenza e le amministrazioni al fine di identificare velocemente dove realizzare gli impianti fotovoltaici. In primo luogo sui tetti delle imprese, ma anche a terra, dove questo sia ragionevole e conveniente, per aiutare il mondo produttivo ad affrancarsi dal giogo tremendo degli attuali altissimi prezzi dell'energia».
 

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